Vacanze pagate, appartamento gratis, auto personale, abbonamento in palestra: questi i benefits che, abbinati a stipendi da favola, avevano reso a Londra il mestiere di tata molto ambito. In tempi non sospetti, una tata arrivava a guadagnare più di un’insegnante. La corsa alla tata più brava, inoltre, aveva determinato il fenomeno del nanny-poaching, ovvero…

furto della tata: attività praticata a suon di offerte da diverse centinaia di sterline a settimana per convincere le tate più brave a defezionare! Ma adesso tutto sta cambiando: con la crisi incombente, Londra assiste ad un’inversione di tendenza: chi perde il posto non può certo permettersi una tata, tanto meno una super tata. Ma c’è anche chi rinuncia perché si prepara al peggio tagliando i costi.

Ecco, dunque, la causa della vera e propria emorragia che colpisce la capitale britannica in queste settimane: a Londra è improponibile, soprattutto per chi viene dall’estero (spesso le tate sono giovani statunitensi, australiane e sudafricane) rimanere senza stipendio!

Si cercano, allora, soluzioni alternative. La più gettonata è quella delle childminders, tate che da casa loro, accudiscono un ristretto gruppo di bambini e che costano solo 3 sterline l’ora.

Altra soluzione, l’asilo nido, oppure il ricorso all’aiuto dei nonni!