Il ciuccio è un oggetto molto utile fin dai primi mesi di vita del piccolo perché ha un prezioso effetto rassicurante. Quando da una delle ecografie che si fanno durante la gravidanza, i genitori “vedono” il loro bambino intento a succhiarsi il pollice provano un po’ di sorpresa ma soprattutto molta tenerezza.

Non sempre si pensa, infatti, che la suzione è un istinto naturale, presente addirittura già nel grembo materno. La funzione della suzione è quindi, forse la più innata tra quelle del neonato in quanto succhiare soddisfa un bisogno primario, quello della nutrizione, e permette al piccolo di stabilire un contatto diretto con la mamma se viene allattato al seno.

Il ciuccio rappresenta un surrogato della suzione e non è un caso che richiami, come forma, il capezzolo materno. Gli aspetti positivi per il bambino che sono attribuiti al ciuccio sono tanti. Ecco i principali:
– rilassamento;
– consolazione;
– rassicurazione;
– gratificazione;
addormentamento;
– protezione.

E’ evidente, quindi, come il ciuccio abbia più che altro un significato psicologico, in quanto è utile soprattutto per attenuare il senso di solitudine del piccolo quando la mamma si allontana da lui, per esempio per andare al lavoro o quando è il momento della nanna. Il ciuccio serve anche a placare il pianto del bambino. Tuttavia, è bene che i genitori non ricorrano subito al succhietto per “zittire” il piccolo senza avere prima cercato di capire il motivo per cui sta piangendo: se per fame, stanchezza o malessere.

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