L’allattamento a richiesta come spiega la parola stessa dovrebbe avvenire sulla base dei bisogni del bambino.

Senza orari prefissati rispondendo agli stimoli naturali del piccolo.

Un meccanismo perfetto

L’allattamento a richiesta si adatta alla produzione di latte materno sin dai primi giorni.

Allattare quando lo richiede il bambino permette di rispettare un preciso meccanismo di domanda e offerta individuale e proprio della stretta relazione mamma e figlio.

Nei primi giorni è normale che un neonato chieda il seno con cadenza del tutto irregolare.

Se il bambino mangia “poco” o “moltissimo” vuol dire che questo è quello di cui ha bisogno.

Quante volte allattare?

Non esiste una quantità giusta. La frequenza dell’allattamento a richiesta non ha una misura giusta.

Nelle prime settimane la mamma potrà allattare anche 10/12 volte al giorno. Un impegno gravoso e anche sfiancante ma il bambino in questi primi giorni ha bisogno di mangiare frequentemente per crescere. Il suo stomaco è piccolissimo. Il neonato si attacca al seno frequentemente e soddisfa il suo bisogno di cibo.

Man mano che passano i giorni, le poppate si regolarizzeranno e diventeranno meno frequenti.

Allattamento a richiesta

Benefici del latte materno

Il latte materno come afferma l’Organizzazione Mondiale della Sanità dovrebbe essere l’alimento esclusivo sino ai 6 mesi. Il latte materno è leggero e viene digerito rapidamente. I suoi benefici sono numerosi e molto importanti:

  • rafforza e consolida il legame del neonato con la mamma (bonding);
  • fornisce al neonato un’alimentazione completa (benefici nutrizionali);
  • protegge il neonato dalle infezioni, anche grazie al ruolo svolto dal colostro (protezione);
  • porta comprovati benefici alla salute della mamma.

Alcuni consigli

I benefici dell’allattamento a richiesta sono tanti.

Il bambino mangia quando ha realmente fame, soddisfando in tal modo i suoi bisogni in maniera naturale. Pian piano imparerà ad autoregolarsi poiché inizialmente le poppate saranno molto frequenti.  La produzione del latte della mamma sarà stimolata innescando un circolo virtuoso prezioso per la corretta crescita del piccolo.

Non fatevi scoraggiare ma supportare

La dimensione e la forma dei capezzoli possono generare qualche difficoltà nella pratica dell’allattamento. Si tratta di problemi che possono essere risolti facilmente rivolgendosi a un’ostetrica specializzata nell’allattamento. Alcune volte la difficoltà di allattare è provocata da un attaccamento difficoltoso e non corretto al seno.

Allattamento a richiesta

Poppate dolorose

Nelle prime settimane dopo il parto, i capezzoli possono fare un po’ male nei primi secondi dell’allattamento. La poppata può essere un pò dolorosa. Se il dolore è persistente o insopportabile. Se si formano ragadi o il seno sanguina, se si presentano ingorghi, aree dure e dolenti o febbre, è assolutamente indispensabile rivolgersi a una persona esperta (medico, ostetrica, ecc…).

Poco latte e “seno vuoto”

Il seno non funziona come un contenitore. Un seno apparentemente “vuoto” non significa che ha poco latte. Il seno funziona come un rubinetto che si apre e si chiude in funzione della richiesta del bambino.

Lo stimolo della suzione del neonato sollecita la produzione del latte. Dalle prime settimane le ghiandole mammarie si assestano sulla produzione ottimale per il bambino.

Quando smettere con allattamento a richiesta

L’allattamento a richiesta prosegue con la crescita del bambino. Si adatta ai bisogno di mamma e bambino.

Non esiste una regola se non quella di adattarsi ai propri bisogni e ritmi di vita.

In generale si smette quando lo richiede il bambino. E questo processo avviene intorno all’anno e mezzo. Ma si tratta sempre di un’esperienza singolare che riguarda ciascuna mamma con il suo bambino.