John Medina, biologo molecolare, ha pubblicato un libro dal titolo Naturalmente intelligenti. Istruzioni per lo sviluppo del cervello dei bambini dalla prima età, (Brain rules for baby. How to raise a smart and happy child from zero to five, nell’edizione originale) uscito in Italia per Bollati Boringhieri. Secondo Medina l’intelligenza dei bambini non si sviluppa con l’ascolto di Mozart o con i giochi educational, ma solo ed esclusivamente con l‘empatia. Tutti gli esseri umani, specialmente i bambini, sono dotati di empatia, che ha sede nei neuroni specchio, ma l’ambiente esterno ne può influenzare enormemente lo sviluppo. I bambini assorbono da chi gli sta intorno serenità e tranquillità, per contro tuttavia assorbono anche le tensioni. E imparano tutto osservando e ripetendo i comportamenti delle persone con cui stanno.

Innanzitutto occorre quindi neutralizzare i nemici numero uno dell’empatia, che spesso generano rabbia e stress nei neo-genitori: la carenza di sonno, l’isolamento sociale, il carico di lavoro sproporzionato, la depressione. Dopodiché si può lavorare sull’empatia, che richiede solo comprensione dell’altro e rende felici.

Interessante è stato per me scoprire che non è mai troppo tardi per iniziare a lavorare sull’empatia. Anche un adulto, infatti, può esercitarsi a entrare nelle stesse emozioni di qualcuno come se fossero vestiti, in quella che Medina definisce “trasposizione“. Basta capire che il mondo non gira intorno a noi e toglierci quindi dal centro del mondo. L’idea è di osservare l’altro per rilevarne un cambiamento, quindi ci si immedesima con la trasposizione immaginativa, infine ci si rende conto che è l’altro a provare il cambiamento, non noi. Un ottimo esercizio – dice Medina –  da fare anche tra partner, perché il rapporto funzioni meglio.

Se provate, raccontateci il risultato.

Fonte: Donna