Immaginate la situazione. Siete studenti universitari fuori sede, condividete la casa con altri ragazzi. Purtroppo per voi – capita! – vi siete trovati a vivere assieme a…

Coinquilini maleducati: finiscono sistematicamente il cibo che acquistate per voi. Anzi, peggio ancora: aprono la confezione senza chiedervi il permesso, ne assaggiano un po’ e la abbandonano fuori dal frigo lasciando marcire il cibo.

Coinquilini pigri: sono intimamente convinti che i loro piatti sporchi raggiungano il lavandino con la sola forza di volontà (la vostra, probabilmente).

Coinquilini sporchi: la loro camera è un campo di battaglia in cui abiti usati e altri puliti e stirati giacciono ugualmente a terra, e il rifare il proprio letto è un upgrade assolutamente non contemplabile; quando avranno finito di distruggere l’ordine della propria camera, tenteranno di colonizzare la vostra.

Coinquilini invadenti: avanzano continue richieste e nei momenti meno opportuni, facendo leva sul vostro senso del dovere per costringervi ad accompagnarli là dove devono essere comunicandovelo all’ultimo momento.

Coinquilini voraci: vi chiedono continuamente soldi.

Coinquilini egoisti: invitano tutti i loro amici a casa vostra senza avvertirvi prima.

Rapporti tra genitori e figli adolescenti

Ecco: questa è una buona approssimazione dei rapporti che intercorrono tra genitori e figli adolescenti.
Quando le ragazze erano piccole, talvolta andavo a letto con l’impressione di averle spinte su una salita facendo forza sulle loro schiene affinché procedessero verso una meta (l’età adulta? Non saprei, mi addormentavo prima di dare un senso alla metafora). Adesso le ragazze sono quasi adulte e la spinta è diventata insostenibile, la convivenza difficile.

Succede perché cambiano gli equilibri: quelle persone che scombinano i vostri programmi, interferiscono sulle vostre vite e appesantiscono le vostre giornate con continue richieste sono sì i vostri figli, ma sono soprattutto persone adulte – o quasi – e con loro si finisce per avere la pazienza che si avrebbe con un coinquilino maleducato: tolleranza zero.

Adolescenti: fuori di casa a 18 anni?

Mia madre risolse sbattendoci letteralmente fuori casa compiuti i 18 anni. Mia sorella fu caricata su un treno e portata a Milano, dove trovò lavoro e dette inizio alla sua nuova vita adulta. Io me ne andai spontaneamente prima di subire lo stesso trattamento.

Fu una scelta azzeccata: scoprire di dover pagare le proprie bollette costringe a rivedere le priorità.

Si fa tanta retorica sugli uccellini che sbattono i figli fuori dal nido per insegnare loro a volare. Secondo me dietro ogni passerotto che vola per la prima volta da solo ci sono due passerotti esasperati. Il loro non è eroismo, è sopravvivenza.