E’ uscito da poco in libreria  “Una mamma da URL“, di Patrizia Violi, alias Extramamma, un romanzo che descrive il mondo delle mamme blogger:  sono 3 mila solo in Italia, mentre 2 milioni sono le mamme italiane che navigano in rete, per cercare informazioni, condividere esperienze, sentirsi sempre anche nelle difficoltà quotidiane in buona compagnia.

La mamma da URL del romanzo scopre che il segreto per cavarsela sempre è una buona dose di (auto) ironia, unita alla capacità di non prendersi mai sul serio. L’ironia è, in effetti, la chiave di volta di molti seguitissimi blog di mamme:

da quello di extramamma, l’autrice del libro, a quelli di nonsolomamma, di vitadastrega, di panzallaria, solo per citarne alcuni. Leggendoli, si impara a sdrammatizzare i piccoli grandi eventi della vita quotidiana di ogni mamma, si sorride, talvolta si ride a gran voce, e – soprattutto – si smette di sentirsi mamme inadeguate: perché tutte lo siamo un po’, di tanto in tanto, e ci mancherebbe che così non fosse. Ma tutte facciamo del nostro meglio, tutte amiamo smisuratamente i nostri figli – anche quando ci verrebbe voglia di abbandonarli nel bosco come Pollicino e i suoi fratelli – ed è questo quello che conta. I sensi di colpa non ci aiutano a sentirci meglio, mentre un po’ di leggerezza rende la nostra vita sicuramente più piacevole.

Se alcune mamme ambiscono a diventare mamme alfa, opinion leader che attraverso il loro blog influenzano il mercato e guadagnano facendo pubblicità a prodotti per l’infanzia, altre tengono aggiornato il loro blog per il semplice piacere di scrivere, scherzare, condividere con lettrici e lettori le gioie e i dolori della maternità. E le più brave e fortunate riescono anche ad andare oltre la pagina web: è il caso per esempio di Nonsolomamma, che dal suo blog ha tratto un libro di successo, e di Panzallaria, che invece ha tratto dal suo una divertente opera teatrale, rappresentata sabato in anteprima nazionale a Milano.

Tornando a Patrizia Violi, questa è la presentazione del suo libro: “Cosa fa una donna quando ha un marito che si trasforma improvvisamente in talebano dell’ecologia, una figlia adolescente che la giudica, un bambino pestifero e anche un cane pazzo? Per salvarsi deve sfogarsi in rete, diventare una mamma blogger e inventarsi un URL, un bell’indirizzo web. Anche perchè la realtà può essere ancora più dura se si vive in un quartiere dove le strade hanno assurdi nomi di fiori mentre le persone fingono di essere ricche, felici e realizzate. E dove il passatempo preferito è abbronzarsi attorno alla piscina del golf club locale: per spettegolare e confrontare patrimoni e cellulite. Meglio allora partire per la tangente virtuale e vivere nell’universo parallelo del mondo dei blog che, certo, rischia di avviluppare perchè è veramente euforizzante.”

Io non ho ancora letto il romanzo; se volete sapere cosa ne pensa un’altra mamma blogger famosa, consultate a questo link la recensione di Jolanda. E, dopo avere letto il libro, diteci cosa ne pensate nei commenti.