Dal 2 gennaio 2012 il Nopron è stato ritirato dal commercio. Per chi non lo conoscesse , si tratta del farmaco per i bambini che soffrono d’insonnia. Il medicinale ridurrebbe il livello di attivazione, inducendo sonnolenza e permettendo a bambini (e genitori) di affrontare la notte in modo più sereno. Ma come spesso accade , quando si parla di farmaci, non mancano gli effetti collaterali. In questo caso, però, le controindicazioni riscontrate sono tali da aver spinto l’Agenzia Italiana del Farmaco a bloccare tassativamente le prescrizioni di questo farmaco (Nopron Enfant 15 mg/5ml 150ml). E’ stato dimostrato che la sospensione del medicinale (dopo il trattamento) provocherebbe nei bambini tremori e debolezza muscolare, oltre che sovraeccitazione o sonnolenza diurna.

Il Nopron era in commercio solo in Francia e in Italia, dove, negli ultimi 5 anni c’è stato un aumento di prescrizioni del medicinale del 280%. Un dato che fa riflettere molto sulla facilità, nel nostro paese, di prescrivere psicofarmaci ai bambini.

Tutti sappiamo che si dovrebbe ricorrere agli psicofarmaci solo in casi strettamente necessari e, se questo è vero per gli adulti, lo è ancora di più per i bambini. La leggerezza con cui si propongono e accettano terapie con psicofarmaci è allarmante. Le cause di questo fenomeno sono rintracciabili in diagnosi frettolose e poco attente, fatte da medici generici e pediatri che non hanno competenze specifiche in campo psichiatrico.

Come evidenziato da una ricerca di Mario Negri, pubblicata su un’importante rivista scientifica, in Italia oltre 50 mila bambini assumono psicofarmaci, a dimostrazione di quanto siano sottovalutati gli effetti dannosi di un trattamento del genere.

Quindi il nostro non può che essere un appello a considerare molto seriamente questo dato. Ma anche un sentito invito a consultare il parere di un medico specialista a seguito di una prima diagnosi.

fonte:

informarexresistere.fr