foto Gloria Rossi via Flickr

E’ inutile negarlo: i pannolini monouso, soprattutto per le mamme che si dividono tra lavoro e famiglia, sono pratici e veloci da usare. Ma hanno anche due grandi difetti: sono composti da un’alta percentuale di plastica che favorisce le irritazioni della pelle delicata dei neonati e inquinano moltissimo. In commercio esistono pannolini “ecologici”, in cellulosa non sbiancata con cloro o in amidi di mais, quindi parzialmente o completamente biodegradabili, ma sono pur sempre prodotti usa e getta che vanno smaltiti con una raccolta differenziata corretta e quindi anche il loro ricorso andrebbe limitato alle situazioni di emergenza e di reale necessità.

La soluzione più “pulita”, che sta riscuotendo sempre più seguaci tra le eco-mamme, è quella, invece, dei pannolini in stoffa riutilizzabili più volte perché … lavabili! In commercio ce ne sono di diversi tipi e diverse taglie. In generale sono tutti composti da tre pezzi:

  • un pannolino di cotone o spugna che può essere simili ai ciripà che si usavano un tempo, con lacci da girare intorno al pancino per non farli cadere, a inserto/prefold da ripiegare e fissare con una spilla da balia o moderni gancetti oppure con velcro o bottoncini simili agli usa e getta, con strati interni assorbenti cuciti insieme o separabili per facilitare l’asciugatura;
  • una mutandina esterna in materiale impermeabile ma traspirante che, oltre a impedire la fuoriuscita di liquidi, mantiene in posizione il pannolino;
  • una veletta di cellulosa biodegradabile, da mettere tra il pannolino e la pelle del bambino per raccogliere il “grosso” della pupù e sporcare meno il pannolino.

Fino al primo anno di vita, un bebè usa 6-8 pannolini al giorno che, per evitare la formazione di muffe, andrebbero lavati entro due-tre giorni dal loro utilizzo: per avere sempre pannolini a disposizione tra un ciclo di lavaggio e l’altro bisognerebbe quindi dotarsi di almeno 20-25 pezzi (di mutande di protezione, che non necessitano di essere lavate a ogni cambio, e ne servono invece due, fino ad arrivare a cinque per comodità).

La cosa migliore da fare, subito dopo il cambio e aver rimosso la veletta, è tenerli in ammollo in un secchio con acqua e qualche goccia di olio essenziale di tea tree. Al momento del lavaggio, è sufficiente usare una temperatura di 60° e poco detersivo ecologico. Come ammorbidente naturale, basta una tazzina di aceto bianco aggiunta nella vaschetta della lavatrice, mentre per sbiancare le macchie si può usare un cucchiaio di percarbonato di sodio.

I pannolini lavabili si acquistano nei negozi di articoli naturali per la prima infanzia e su siti specializzati come www.popolini.com, www.bellicomeilsole.it e www.babynatura.it. Mentre sul sito www.pannolinilavabili.info troverete anche l’elenco dei comuni che incentivano l’utilizzo dei pannolini lavabili con kit omaggio o incentivi per l’acquisto. Mentre se volete realizzarli con le vostre mani vi basterà visitare il sito www.pannolini-lavabili.org che propone diversi cartamodelli a seconda della taglia del bebè!

Tra di voi c’è qualcuna che ne fa uso? Come vi trovate? Li trovate comodi? … su raccontateci anche per quelle mamme che ci stanno pensando ma non ne hanno il coraggio 😉

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Immagini:
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