Nel giro di due giorni due tragedie che colpiscono perchè a farne le spese sono dei bambini, come i nostri figli e chi se li vede morire sono delle mamme, proprio come noi. Due drammi diversi, ma un denominatore comune: i piccoli hanno perso la vita mentre andavano a scuola e all’asilo. Di ieri la notizia del bimbo di dieci anni che uscendo dalla macchina è rimasto impigliato con la cinghia dello zainetto. La mamma non si è accorta ed è ripartita, travolgendolo. Non oso immaginare il dolore e la disperazione di quella donna… Oggi un’altra tristissima notizia: a Borghetto Lodigiano un bimbo è stato investito davanti all’asilo. La mamma aveva appena parcheggiato, lui, come fanno tanti bambini vivaci, ha aperto la portiera ed è saltato fuori. La mamma ha fatto appena in tempo a sgridarlo e un suv di un papà che stava portando la propria bimba allo stesso asilo, l’ha investito. Il conducente del suv è ancora sotto choc e una mamma piange il proprio piccolo.

Stamattina, come tutte, ho portato i miei figli (12 e 10 anni) a scuola. Ho parcheggiato, ho aspettato che, slacciate le cinture, scendessero e  prendessero le cartelle dal bagagliaio; li ho salutati e li ho guardati entrare a scuola. Tutto con in mente quel bimbo di dieci anni morto ieri. Ora, davanti alla notizia dell’altro piccolo investito, mi sono fermata a pensare.

La mattina siamo tutti di fretta: il lavoro ci aspetta, il traffico ci strema, tutto deve essere incastrato al millimetro e al secondo. Non voglio essere polemica, ma quante macchine vedo che parcheggiano sulle rotonde, si fermano dove non dovrebbero, basta essere più vicini possibile alla scuola per risparmiare tempo. Quante auto vedo ogni mattina che, scaricati velocemente i bambini, se ne vanno senza aspettare troppo! Ed è capitato anche a me: si è in ritardo e si ferma la macchina davanti alla scuola, i figli velocemente scendono e si riparte in tutta fretta perchè dietro c’è già chi protesta…

E’ da un po’ che ho deciso che è meglio arrivare di un minuto in ritardo a scuola che ritrovarsi con la macchina tamponata, una multa in mano o, peggio ancora, qualcuno che si è fatto male.

Quante mamme legano i propri figli per il tragitto verso la scuola? Certo, assicurarli al seggiolino e poi slegarli comporta la perdita di qualche istante, e la mattina ogni attimo è prezioso. Ma lo sono molto di più la sicurezza e la vita dei nostri bimbi. La fretta non deve farci perdere di vista ciò che è importante!

Questi due drammi ci devono far riflettere. Quelle povere mamme non hanno colpa, se non forse quella di essere state, come tutte noi, preda del tempo che non basta mai…

Voi cosa ne pensate?

Fonte:

zipnews.it