In molti casi la precarietà lavorativa costringe la donna a rimandare la maternità, infatti l’assenza di un lavoro fisso e stabile getta nell’incertezza molte giovani, che non rischiano di mettere al mondo un figlio senza prima avere uno stipendio fisso su cui contare ogni mese. In Italia sono tante le ragazze che lavorano con contratti a “progetto” o a tempo determinato, senza garanzie sul futuro e, spesso senza tutele in caso di una gravidanza.

Un altro motivo è la condizione economica di molte coppie italiane, infatti gli stipendi bassi e le numerose spese, come il mutuo della casa, rendono necessario che entrambi i partner lavorino a tempo pieno e quindi la maternità potrebbe rappresentare un problema. Ma ci potrebbe essere anche una causa sentimentale e cioè molte donne si trovano a desiderare un figlio dopo i 40 anni senza averlo davvero previsto in quanto capita sempre più spesso che si trovi il partner giusto con cui “mettere su famiglia” in età più matura, anche magari in seguito alla separazione di un precedente matrimonio da cui non sono nati bambini.

Comunque, qualsiasi siano le motivazioni è bene sapere che sebbene alcuni studi confermino che le gravidanze sopra gli “anta” siano più a rischio, ciò non deve impedire alle donne di realizzare il desiderio di maternità. Anche perché, la gravidanza fa bene a tutte le età. Infatti, indipendentemente da essa, la donna trae beneficio dal surplus di ormoni (in particolare estrogeni e progesterone) che entrano in circolo durante i nove mesi. I maggiori benefici si hanno a livello psicologico in quanto il legame mamma-bambino che inizia già durante la gestazione ha un’intensità difficilmente sperimentabile in altri rapporti. Ma nonostante queste premesse è bene essere al corrente anche che a 40 anni aumentano i rischi di aborto precoce e di anomalie cromosomiche nel bambino come la sindrome di Down.

Ma nonostante questo la gravidanza di una quarantenne, dal punto di vista fisico, non deve essere necessariamente quella di una “sorvegliata speciale”. Generalmente ad una donna di età inferiore a 35 anni vengono proposti i normali esami di routine, mentre nelle donne cosiddette “a rischio” perché di età uguale o superiore a 35 anni o perché risultate positive a un test di screening ecc… il ginecologo consiglierà di procedere con indagini diagnostiche invasive (cioè che possono provocare un aborto), quali:
la villocentesi o prelievo dei villi coriali. Solitamente viene effettuata tra la 10° e 12° settimana ed è indicata per lo studio della mappa cromosomica fetale e di alcune malattie metaboliche;
l’amniocentesi che è la tecnica invasiva di diagnosi prenatale più utilizzata al mondo per lo studio cromosomico del feto
Questi esami sono gratuiti ma soprattutto non obbligatori in quanto spetta alla donna decidere liberamente se farli o meno.

Così come non è obbligatorio il cesareo, anche se la percentuale di parti cesarei è più numerosa in donne di 40 anni dovuto per lo più a motivazioni psicologiche. Infatti più si va avanti con gli anni e meno si è disposte ad affrontare l’incognito ed è per questo che la donna finisce col chiedere a priori un parto cesareo, richiesta che viene accontentata dai medici, che preferiscono non correre rischi. Dunque anche a questa età si può partorire in modo naturale e sicuramente non sarà più doloroso di una parto naturale di una ventenne. Infatti la sensazione di dolore è molto più legata alla capacità, del tutto soggettiva, di sopportare il dolore fisico che non alla maggiore elasticità di utero e tessuti tipica di una donna più giovane.

Avere un figlio a 40 anni, dunque, significa rimettersi in gioco, ma anche riconquistare una parte di giovinezza, infatti la donna di 40 anni vive la maternità come un regalo inaspettato proprio quando il “tempo biologico” sta per scadere ed è per questo forse che le mamme di questa età sono quelle che dimostrano una maggiore capacità di elaborare il loro diventare madri e di favorire il cammino del bambino verso l’autonomia, senza troppe aspettative.

E voi cosa ne pensate? A quale età siete diventate mamme?

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