Avete problemi di ciclo irregolare, siete spesso stanche, infreddolite, stitiche, o un po’ depresse: avete mai pensato di fare un controllo alla tiroide? È molto importante, soprattutto in gravidanza.

Tra pochi giorni, tra il 18 e il 25 maggio, si terrà la giornata mondiale della tiroide, quest’anno intitolata “La tiroide è donna – La tiroide e la gravidanza”, per mettere l’accento  sulle malattie della tiroide, che colpiscono soprattutto le donne, con un picco dopo la menopausa.

Sono ancora pochi gli italiani che le conoscono (solo 1 su 5, come stabilito da un recente studio Doxa, commissionato da Ibsa Farmaceutici), eppure sono molto diffuse: pensate, per esempio, che la diffusione dell’ipotiroidismo, la più frequente disfunzione tiroidea, è pari a quella del diabete (5%), invece molto più noto: 2,5 milioni di persone. Spiega Aldo Pinchera, studioso di fama internazionale, Professore Emerito di Endocrinologia all’Università di Pisa:

«Trattare bene tutte le malattie della tiroide è cruciale in gravidanza. Va anche sottolineata l’estrema importanza della prevenzione e, in particolare, la corretta nutrizione in termini di iodio, soprattutto, e non solo, nella donna gravida».

Il problema che ne consegue è che una malattia come l’ipotiroidismo, che consiste in un rallentamento delle funzioni della tiroide, non viene percepita come “malattia” debilitante, al contrario di quello che afferma chi invece ne soffre.

tiroideAnzi, spesso viene diagnosticata in ritardo, solo dopo aver escluso tutto il resto, e addirittura il 70% degli intervistati dichiara di non aver mai effettuato un controllo sulla tiroide. Questo perché i sintomi di una malattia come l’ipotiroidismo sono subdoli e facilmente scambiabili per altro. Lo spiega bene Paolo Vitti, Professore ordinario di Endocrinologia all’Università di Pisa:

«Quando la tiroide lavora poco, come appunto nell’ipotiroidismo, anche le funzioni dell’organismo rallentano. Di conseguenza si notano frequenza cardiaca più lenta, facile sensazione di freddo e stanchezza, pelle più secca, gonfiori, memoria più labile, riflessi lenti, depressione e stitichezza».

Chi di voi non ha mai avuto alcuni di questi sintomi? Non vogliamo fare allarmismo, solo portare l’attenzione sui messaggi che il nostro corpo ci lancia: se avvertite uno stato di eccessiva difficoltà per troppo tempo, forse è meglio fare una visita dal medico e farsi prescrivere qualche esame del sangue.

Per scoprire eventuali anomalie della tiroide, infatti, basta un semplice prelievo con cui analizzare il livello degli ormoni prodotti dalla tiroide (T3, T4) e dell’ormone tireostimolante TSH prodotto dall’ipofisi in accordo con la produzione dei primi due: aumentando per compensare una carenza, diminuendo per arginare un’abbondanza.

Se ci avete fatto caso, la ginecologa ve li ha prescritti fra i primi esami da effettuare in gravidanza e vi ha fatto ripetere il controllo più in là con la gestazione.

Per fortuna spesso le disfunzioni della tiroide sono curabili senza troppe difficoltà: nel caso di ipotiroidismo, per esempio, la terapia di basa sull’assunzione di levotiroxina, un ormone sintetico che riequilibra il livello di ormoni tiroidei nel sangue, dando una mano alla tiroide. Una terapia ormonale sostitutiva in uso con successo già da qualche anno.

 

Fonte immagine: www.gravidanza.net; www.vitadidonna.com