Prendo spunto da una notizia curiosa a metà tra il pettegolezzo e il gossip, per parlare di un po’ di un argomento che ha a che fare con un tema spesso fonte di discussioni tra futuri genitori: discussioni tutt’altro che pacifiche e misurate, anzi…

concluse spesso con il ricorso a compromessi non sempre positivi per il nascituro che si troverà per tutta la vita a fare i conti con il proprio – più spesso, proprio per sedare ogni discussione, i propri! – tanto faticosamente prescelto nome!

Quante di noi, ancor prima della gravidanza, durante l’adolescenza (o addirittura l’infanzia), non hanno mai pensato: quando avrò un figlio lo chiamerò… e via ad elencare i nomi della protagonista del cartone animato del momento, dell’eroina del libro o del film preferito! O no? E ora, che finalmente un figlio sta per arrivare, c’è chi vorrebbe arrogarsi il diritto di usurpare il nostro sacrosanto diritto ad scelta che non può non essere femminile! Ma vi pare?!

Ma se fin ora le liti col marito o il compagno riguardo allo spinosissimo argomento riguardavano esclusivamente il nome, oggi, il problema raddoppia! Perché da poco è possibile che una mamma dia al proprio figlio anche il proprio cognome!

Quella che fin ora era un’eccezione ora diventa una pratica regolare, regolata dalla sentenza 23934 e come tale (immagino) avrà qualche adepta in più rispetto al passato! Un esempio ci viene dal mondo dello spettacolo, in particolare della musica.

La cantante Laura Pausini, è tra quelle che hanno deciso di optare per questa strada: la cantante sta infatti meditando di fermarsi un po’ per mettere in cantiere una gravidanza e ha aggiunto che le piacerebbe dare al pargolo il suo cognome: ecco quello che dichiara al settimanale Chi: “Mi fermo per un anno perché voglio un figlio. Questa è la volta buona. Vorrei dargli il mio cognome, per far felice mio padre. Mia sorella e io siamo, al momento, le ultime Pausini“.

Ora, siccome succederebbe la stessa identica cosa anche nella mia famiglia (io e mia sorella rimarremmo altrimenti le ultime con il nostro cognome), potrebbe, secondo voi funzionare l’illustre esempio della Pausini? Beh, di sicuro ci proverò, anzi, ringrazio pubblicamente Laura per avermi fornito un’altra più che degna motivazione per tentare anch’io di convincere la mia metà che di sicuro, quella del cognome materno (accanto a quello del papà) è la scelta giusta!