Fino a pochi mesi fa non mi sarei proprio immaginata di vivere un’esperienza così. Non c’erano le condizioni, ma poi, a meno di una settimana dall’arrivo del mio primo bimbo ho accolto con gioia l’idea di partecipare a questo incontro.

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L’invito era stato già significativamente tragicomico: Francesca, ti va di venire ad assistere alla presentazione di un nuovo prodotto di “puericultura pesante”?. Gulp!

Puericultura pesante? Lo ammetto, non ho trascorso 9 mesi leggendo libri di puericultura e nemmeno ho fatto troppi giri su forum mammeschi. Il nome del mio principino non è mai stato in dubbio e al massimo ho consultato qualche applicazione dal mio smartphone per leggere cosa, di settimana in settimana, mi stesse accadendo.

Ma ho scoperto che la puericultura pesante è l’ “hardware per bebè”: sono stata invitata a partecipare alla presentazione in anteprima, insieme ad altre mamme, della nuova linea Book Pop Up di Peg Pérego. Un modo utile per scegliere meglio la carrozza in cui far circolare il nostro erede al trono, no?

Arrivo alle 10 ad Arcore convinta di assistere alla presentazione di un sistema di passeggino, seggiolino e carrozzina ed esco qualche ora dopo aver fatto un viaggio nella storia, nella passione e nella quotidianità di un’affascinante azienda italiana.

Il tour è iniziato con un innamoramento: ci hanno accolto il signore e la signora Perego, Lucio ed Anna, e subito mi sono venuti gli occhi a cuore e mi sono messa in ascolto.

Il Sig. Perego ci ha raccontato la filosofia di Peg Perego, dal padre, ai fratelli, ai figli, alle 5 nipotine tutte femmine. Ci ha parlato delle 750 famiglie che tra la sede di Arcore e quella di San Donà di Piave contribuiscono al successo di un brand fortemente Made in Italy.

Abbiamo assistito alla presentazione, con la gentilezza di Francesca che ci illustrava le caratteristiche tecniche del nuovo prodotto: ricerca, sviluppo, stile, tecnologia e grandissima attenzione alla sicurezza. Poi un po’ di pratica, nonostante il mio ruolo da zia professionista degli ultimi sei anni devo ammettere che non avevo mai chiuso una struttura passeggino/carrozzina. Nella foto io che mi presto a fare una prova e si, è vero, due click ed è fatta, lo sposti con una mano, lo trascini come un trolley. Ha le ruote telescopiche, è leggero, lo pieghi senza staccare i pezzi, lo usi anche in casa facendolo dondolare. E poi ha un design notevole, diciamolo.

Dallo showroom passiamo alla visita della fabbrica, il grande tuffo di emozione per un’appassionata donna di Risorse Umane come me: la linea, le macchine per la fusione delle plastiche, la creazione dei giochi dall’assemblaggio dei più piccoli componenti, il packaging (con equamente raffigurati bambini e bambine) ed il collaudo di TUTTI i pezzi presenti in fabbrica (cosa non scontata).

Oltre a passeggini e carrozzine mi perdo fra le mini Ducati, le Vespe, le Cinquecento, i trattori: un sogno. Per ogni settore un cicerone d’eccezione con parecchi anni di esperienza in azienda: di quelli con appeso al collo il badge con una foto realizzata il suo primo giorno in PEG, tipo foto della patente per quanto giovane appaia. Diverse mulettiste donne in movimento. Tutti con quella luce appassionata negli occhi.

La mia passione per le belle storie di imprenditoria italiana, la mia ricerca di imprenditori influencer, la mia convinzione che “se vuoi puoi” restare in Italia e fare delle grandi cose e la mia cultura di mamma newbie sono state appagate completamente.

Ho lasciato Arcore convinta di volere infilare il mio principe nella versione fleur/purple perché assolutamente intonato ai miei colori preferiti, ma, devo ammettere, questo ha ingenerato un dibattito familiare, forse l’argento/atmosphere incontra di più lo stile di mamma e papà insieme 😉 !