Il botulismo è un’intossicazione alimentare che si riconosce da alcuni sintomi come la spossatezza, i disturbi gastrointestinali, la difficoltà a deglutire, sino alla paralisi.

Le cause che provocano il botulismo sono principalmente la scorretta preparazione e conservazione degli alimenti soprattutto tra le mura domestiche più che l’industria alimentare, come dimostra la recente indagine condotta dal Centro Antiveleni di Pavia-Centro Nazionale di informazione Tossicologica (CAV).

Infatti nel 93% dei casi l’alimento incriminato risulta prodotto a casa, il 77% riguarda l’ingestione di alimenti di origine vegetale, oltre il 16% di pesce sott’olio e il 6,9% il consumo a base di carne, mentre quasi il 5% è di derivazione industriale.

Il botulismo alimentare è causato dalla tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum che, una volta che raggiunge le terminazioni del sistema nervoso, può manifestare i suoi sintomi già 12 ore dopo l’ingestione del cibo contaminato.

Differente dal botulismo alimentare, strettamente legato all’ingestione della tossina preformata in un alimento, è il botulismo infantile, una malattia rara che colpisce i lattanti al di sotto di un anno di età e la cui causa è da ricercare nella colonizzazione intestinale da parte del Clostridium botulinum con conseguente produzione e liberazione di tossine nell’intestino.

I sintomi del botulismo infantile sono: la costipazione, la difficoltà di suzione, il pianto flebile, l’alterazione dell’espressione del volto e letargia. Inoltre, alcune condizioni quali l’alterazione della flora intestinale, l’esposizione ad ambienti particolarmente polverosi o il consumo di miele rappresentano i fattori di rischio. Il miele, infatti, essendo un prodotto naturale, può contenere le spore di clostridi produttori di tossine botuliniche costituendo così un veicolo per l’introduzione di tali spore nell’intestino del neonato.