Il sangue presente nel cordone ombelicale rappresenta una fonte preziosa di cellule staminali emopoietiche.
Si tratta di cellule non ancora completamente differenziate. Possiamo considerarle pluripotenti. Generative di tutte le cellule del sangue e del sistema immunitario.
Perché è importante donare
La donazione del cordone ombelicale è un gesto semplice che può produrre benefici straordinari.
La sua raccolta è una procedura semplice, senza alcun rischio per la madre e il bambino.
Il sangue cordonale contiene quindi proprio come quello del midollo osseo, cellule capaci di generare globuli bianchi, rossi e piastrine.
Perché non si dona?
Se non viene donato, il cordone viene buttato. Sprecando una preziosa risorsa. Perché lo si fa?
Principalmente perché manca l’informazione e una rete capillare che ne consenta la raccolta.
Molte donne infatti non sono consapevoli di questa possibilità.
I dati delle donazioni in Italia
Come dimostrano i dati dell’Associazione Donatrici Italiane Sangue Cordone Ombelicale (ADISCO) che ha pubblicato i dati degli ultimi cinque anni.
Le donazioni sono drammaticamente calate del 47%.
A fronte degli oltre 450mila nuovi nati, sono state appena 12 mila le unità di sangue cordonale raccolte secondo il Centro Nazionale Sangue. Nel 2013 erano oltre 22 mila.
Un dato sorprendente se si pensa che la donazione è indolore e non comporta costi, se non quello del tempo da dedicare alla compilazione di alcuni moduli.
Il clampaggio
La procedura di legatura del cordone ombelicale, il clampaggio inizia dopo un minuto dalla nascita. In questo modo si evita qualsiasi possibile controindicazione per il neonato per il quale il sangue che scorre nel cordone in quei frangenti è ancora importante.
La donazione del sangue del cordone ombelicale avviene direttamente in sala parto, subito dopo il parto, sia esso spontaneo che cesareo.
Quando il neonato è stato allontanato per ricevere le cure dovute, dopo la recisione del cordone e prima dell’espulsione della placenta viene raccolto il sangue che per gravità fuoriesce dalla vena stessa. Trascorso il primo minuto, si procede a isolare con dei “morsetti” un tratto del cordone e si procede con il prelievo che avviene lontano dal nascituro, utilizzando una sacca sterile.
Dove si dona
Il sangue raccolto viene poi inviato a una delle 18 banche pubbliche di sangue cordonale a cui fanno capo oltre 300 punti nascita diffusi su tutto il territorio nazionale.
Tutte le banche della rete nazionale, denominata Italian Cord Blood Network (ITCBN) e coordinata dal Centro nazionale sangue (CNS) in collaborazione con il Centro nazionale trapianti (CNT), svolgono la propria attività in conformità a standard nazionali, derivanti da direttive europee ed internazionali, periodicamente verificati dalle Autorità competenti regionali in collaborazione con il CNS e il CNT.
La donazione in Italia
Nel nostro Paese è consentito donare il sangue del cordone ombelicale a scopo solidaristico.
Può essere quindi messo a disposizione della collettività e non è consentita la conservazione per uso autologo cioè personale.
E’ consentita la conservazione ad uso dedicato solamente in caso di alcune patologie, tra i consanguinei del nascituro, per cui è riconosciuto clinicamente valido ed appropriato l’utilizzo terapeutico di cellule staminali da sangue cordonale (decreto ministeriale18 novembre 2009 aggiornato dal decreto ministeriale 22 aprile 2014).
Prima della donazione è necessario acquisire informazioni sullo stato di salute dei due futuri genitori, in modo tale da escludere la possibilità di trasmissione di malattie infettive e/o genetiche al potenziale ricevente.