Mi piace quando mi chiedono di guardare i film in anteprima e di recensirli. Mi piace perchè mi permette di prendermi del tempo senza sensi di colpa guardando film belli e pieni di spunti di riflessione. Anche Conta su di me, film che ho appena finito di guardare e che sarà nelle sale il 22 novembre, ha lasciato un segno. E trovare qualcosa da dire a riguardo non sarà difficile.

Cosa mi ha colpito di Conta su di me? Ecco cosa ne penso

Abbiamo visto in anteprima il film Conta su di me, che uscirà nelle sale il 22 novembre. Ecco cosa ci è piaciuto e perchè

Per raccontarvi se e perchè mi sia piaciuto questo film parto col descrivervi i due protagonisti.

Lenny è il prototipo del figlio di papà: sebbene l’abbia superata da tempo, sembra ancora in piena fase adolescenziale. Belloccio, passa le notti nei locali di tendenza insieme ad altri come lui, e trascorre le giornate dormendo. Una vita inutile, senza nessuna responsabilità, senza nessuna passione, senza prendere sul serio nulla. Bella casa (quella del padre cardiologo di fama col quale vive), bei vestiti, bellissima macchina (che finisce in piscina dopo l’ennesima notte brava), ma il nulla nello sguardo e nel cuore. Il perchè sia così (perchè c’è sempre una ragione dietro a una vita di disagio) lo si capirà durante il film.

David è un quindicenne malato. Una gravissima cardiopatia non gli permette di vivere la vita dei suoi coetanei. David non sa cosa sia la spensieratezza. Di giorno frequenta un hospice per ragazzini malati terminali (con tanto di quadretti con le foto ricordo dei bambini che non ce l’hanno fatta alle pareti) e la sera torna a casa, con l’ambulanza, dalla madre iper apprensiva, con una tinta improbabile, sovrappeso e dallo sguardo spento. Il classico prototipo della donna annientata dalle circostanze della vita. Una vita fuori dal mondo, quella di David. Scandita da medicine, bombole di ossigeno, raccomandazioni su cosa fare e non fare, visite in ospedale. Il tutto con un’unica compagnia oltre a quella della madre: la bambola Anna, una sorta di amuleto porta fortuna, dal qual trarre la forza per andare avanti.

Lenny e David sono quindi due protagonisti dalla vita decisamente disastrata. La differenza tra i due è che al primo sembra essersi spenta la fiammella del desiderio e della passione, mentre nell’altro, nonostante tutto, è vivissima. E basta una novità che si inserisce nella sua routine fatta di hospice, mamma, medicine e bombole di ossigeno per rinfocolare la speranza e la voglia di farcela.

Chi mette insieme i due è il padre di Lenny, che esasperato dalla vita vuota del figlio, decide di affidargli il suo paziente David con un doppio scopo: rendere responsabile il figlio di qualcosa e permettere a David di vivere una vita diversa rispetto alla solita tristissima routine a cui è abituato. Il sedicesimo compleanno di David si avvicina, e per la situazione generale del ragazzo è già dura riuscirci ad arrivare. Proprio per questo motivo il padre di Lenny chiede al figlio di aiutare David a stilare una lista di cose che desidera fare prima che si troppo tardi e di realizzare insieme a lui i desideri.

Una giacca di pelle, un cellulare, le scarpe alla moda. Ma anche innamorarsi, fare felice la mamma. I desideri di David sono tanti. E se per alcuni basta una carta di credito, per molti altri bisogna rischiare e implicarsi. Il ragazzino ci sta, nonostante la sua faticosissima condizione. Ma Lenny? Per lui forse è ancora più difficile fare quel passo che va oltre il semplice strisciare una carta di credito.

Il film va avanti così e non vi racconterò altro. Il centro di Conta su di me è proprio questo percorso che i due faranno insieme, nel tentativo di spuntare tutte le voci della loro to do list. Un percorso che li porterà a cambiare entrambi, a crescere insieme,  e soprattutto a diventare amici.

Che cosa strana, può un uomo ricco e piacente diventare amico fraterno di un ragazzino con dei seri problemi, non solo fisici? Conta su di me ci dimostra che non solo si può, ma che ci sono legami di amicizia che non badano alle diversità di età, di vita, di estrazione sociale e che riescono a rendere più piena la vita.

Conta su di me mi è piaciuto davvero tanto, perchè nonostante la malattia di David sia ben presente, non la affronta i  maniera sdolcinata e sentimentale Perchè si sorride, ci si diverte e ci si commuove.

A chi consiglierei Conta su di me

Abbiamo visto in anteprima il film Conta su di me, che uscirà nelle sale il 22 novembre. Ecco cosa ci è piaciuto e perchè

A chi lo consiglierei? A mamme e papà, magari per una serata insieme child free. Perchè oltre al bellissimo messaggio di speranza che trasmette, il film offre un interessante sguardo sul ruolo dei genitori nella vita dei figli (il padre di Lenny, la mamma di David, provate osservare come cambiano anche loro durante il film)

Lo consiglierei anche a chi ha figli adolescenti, per come viene trattata l’amicizia ( e anche l’amore), e per riflettere su quanto sia importante vivere intensamente la propria vita, senza sprecarla.

Un’ultima annotazione, non da poco. Conta su di me è ispirato a una storia vera. La bellissima storia di amicizia di Daniel Meyer e Lars Amend, che insieme hanno scritto il libro al quale il film è ispirato. Abbiamo tutti bisogno di storie così…