Le mamme brasiliane di cui si parla di solito hanno nomi famosi, sono bellissime, ricche e in carriera: ma sono solo le più fortunate, perché ancora oggi in Brasile restare incinta e portare a termine una gravidanza ricevendo le giuste cure e il giusto sostegno in troppi casi è una vera scommessa sulla sopravvivenza: della mamma e del bambino.

Eccoci di nuovo qui a parlarvi di ActionAid e di adozione a distanza, questa volta però da un altro punto di vista: quello femminile della maternità. Se avete letto il nostro post su come ActionAid imposta le adozioni a distanza, saprete che adottando un bambino adottate e aiutate anche la sua comunità: di questa comunità fanno parte anche quelle donne che poi diventeranno madri in condizioni di vita decisamente precarie, bisognose quanto i loro bambini di sostegno.

Molti sono i problemi che una donna incinta si trova ad affrontare in Brasile, il paese su cui ActionAid sta concentrando i suoi sforzi, quello da cui proviene il piccolo Mateus adottato da Paola, una mamma a distanza romana che ci ha raccontato la sua esperienza. Se poi volete saperne di più, oltre che a leggere le nostre pagine potete compilare il form che trovate qua sotto e farvi spedire a casa dell’ulteriore materiale informativo: non è vincolante.

L’aborto è legale ma difficile

In Brasile l’aborto è legale e permesso dalla legge solo in due casi: violenza e pericolo di vita per la mamma. Il servizio sanitario pubblico ha il dovere di fornire questo servizio alle donne, tuttavia non è quello che succede nella realtà, anche perché sono poche le città in cui è praticato.

La contraccezione è trascurata

Quanto alla contraccezione, non si può dire che tutte le regioni provvedano a fare qualcosa in modo adeguato. Profilattici e pillole anticoncezionali non sono distribuiti o non sono disponibili nei presidi sanitari territoriali, tanto in città come nelle campagne. Per fortuna i partner locali di ActionAid hanno già iniziato un programma di educazione sessuale rivolto ai giovani per spiegare loro i rischi di una gravidanza precoce.

Le cure mediche in gravidanza sono scarse

Il servizio di cure prenatali è molto carente e il monitoraggio non è regolare come dovrebbe, cosa che ultimamente sta danneggiando molto la vita della mamma e del bambino. Problemi che dovrebbero essere trattati durante la gravidanza sono invece trascurati, causando spesso addirittura la morte della mamma o del bambino: pensate che l’80% delle morti per maternità sono il risultato di emorragie, infezioni, ipertensione causata dalla gravidanza, travaglio ostruito, complicazioni da aborti praticati in scarse condizioni di igiene e perfino anemia.

Inoltre, la qualità del servizio è scarsa, le donne non vengono assistite bene, soprattutto quelle di origine africana. Una recente ricerca del Perseu Abraham Institute mostra che una donna su quattro è o è stata vittima di violenza ostetrica. La violenza delle pratiche adottate dal personale professionale include maltrattamento fisico e verbale, invasione della sfera emotiva, umiliazione, grida, spostamento durante il parto.

Mortalità materna troppo alta

Nonostante il tasso di mortalità materna sia diminuito negli ultimi anni, resta ancora troppo alto e le donne nella maggior parte dei casi muoiono per problemi che potrebbero essere facilmente risolti. Tanto più quelle che vivono nelle comunità rurali, in zone dove le immense distanze rendono ancor più difficile l’accesso ai servizi per le donne incinta.

Essere ostetrica in Brasile

Il movimento delle donne si batte per il riconoscimento del lavoro delle ostetriche, che di solito provengono da comunità che tradizionalmente fanno nascere bambini “a domicilio”. Chiedono il pieno riconoscimento di questo lavoro, per ricevere tutto il supporto necessario al servizio pubblico. Sfortunatamente, non funziona così. Le donne di campagna che scelgono di partorire a casa lo fanno per fiducia nelle ostetriche, o perché non hanno molte altre opzioni mediche nelle vicinanze.

Il sostegno economico alla maternità

Le donne appartenenti alle comunità rurali hanno diritto a un sussidio di maternità, ma l’accesso a questo aiuto è difficile, e ci sono perfino casi in cui lo prende il marito e lo usa anziché darlo a sua moglie. Ciononostante, il congedo di maternità per una madre lavoratrice è ora di sei mesi con il sussidio, anche in caso di adozione o di morte del bambino.

Malnutrizione e gravidanza

Nelle zone rurali, le donne usano lasciare il cibo più nutritivo ai mariti, visto che lavorano nei campi. Ma quando sono incinta, queste donne rischiano la malnutrizione, cosa che potrebbe compromettere la salute del feto.

Asili nidi e scuole materne quasi assenti

Non ci sono abbastanza asili. La cura dei bambini è completamente sotto la responsabilità delle madri. Ci sono davvero pochi centri diurni di assistenza e di cura pediatrica. Questo impedisce alle donne di lavorare fuori casa, occupando posizioni di lavoro retribuito.

 

Fonte immagine: www.flickr.com

 

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