Siamo andate a vedere l’anteprima di “Arrietty-il mondo sotto il pavimento”, nelle sale da venerdì 14 ottobre. Proverò a raccontarvi le mie impressioni, senza entrare troppo nel dettaglio della storia per lasciarvi il gusto di andare a vedere questo film animato, pensato per i bambini, ma affascinante anche per gli adulti.Nella fantasia dei bambini spesso accade di immaginare mondi animati negli insospettabili ambienti quotidiani. Con la loro curiosità, esplorano la libreria del salotto o i cassetti dell’armadio della mamma e, cercando quel che di misterioso interpretano i loro occhi, inventano storie che li rassicurino, li divertano o che semplicemente li facciano “sentire in un segreto”. Quasi come se avessero bisogno di creare un rapporto intimo, esclusivo ed avvolgente con gli oggetti, gli angoli e i mobili delle stanze a loro familiari.

Con la delicatezza di uno spirito infantile, Mary Norton si fa interprete di queste fantasie ne “Gli Sgraffignoli”, racconti per ragazzi che ispirano il film animato giapponese dello Studio Ghibli  “Arrietty-Il mondo segreto sotto il pavimento”.

Arrietty è una quattordicenne tascabile, alta 10 cm, che insieme alla sua famiglia, vive in un’accogliente casa sotto il pavimento di una villa in campagna. Lei e i suoi simili, quei pochi sopravvissuti all’amara legge della selezione naturale, amano definirsi “I prendi in prestito”. Infatti, vivono grazie agli avanzi/gli scarti/il superfluo degli umani, stando ben attenti a non farsi vedere.  Questo nucleo importante della storia può essere interpretato come risposta antagonista al consumismo, nonchè come capacità creativa di rendere confortevole un vecchio oggetto da buttare.

Arrietty è un ragazza ben educata, grazie alle sane regole impartite dalla simpaticissima allarmista mamma Homily e dal papà Pod, autorevole e coraggioso. Eppure ha voglia di scoprire cosa c’è fuori da quella porticina. Così, si imbatte in scarafaggi e formiche, come leoni feroci, e nel mobilio elegante, come l’Everest. Raggiungere una zolletta di zucchero sul piano della cucina, diventa un’impresa epica. Ma perchè, per i bambini di due anni non lo è? Assistere allo sforzo di Arrietty e di Pod rimanda con estrema tenerezza alle difficoltà, e quindi ai successi e ai fallimenti, che ogni giorni i piccoli affrontano.

Ma per “I Prendi in Prestito” la vera sfida è non mostrarsi agli umani, intesi come pericolosi e pronti ad allertare il servizio di derattizzazione. Sfida che (apparentemente) si inasprisce con l’arrivo di Sho, cagionevole e sensibile ragazzino affascinato dai racconti della mamma sulla presenza di strani gnomi nella villa di famiglia. Dopo varie vicissitudini, che vedono la famiglia di Arrietty costretta a traslocare per sopravvivere, i due ragazzi diventano amici aprendosi alla bellezza della diversità e superando paure radicate e l’incomunicabilità. Un messaggio forte e positivo con alto valore educativo.

Dal punto di vista grafico, il film ricorda i vecchi cartoni delle nostre generazioni, via gli “effetti speciali” o le animazioni tridimensionali. Gli ambienti sono semplici, ma delicati come disegni ad acquerello, descritti con una attenta minuzia di particolari. Anche in questo sembra esserci un ritorno alla vita genuina. Le scene sono scandite da ritmi lenti, in modo che i bambini abbiano il tempo di capire e assimilare i messaggi pedagogici del cartone.

In conclusione, “Arrietty- il mondo segreto sotto il pavimento”, con uno stile squisitamente giapponese si presenta come un cartone d’altri tempi, profondo e con finalità didattiche, sottile nei contenuti così vicini al mondo del bambino.