Ricordate Freedom For Birth, il film che rivendica il diritto di ogni donna di scegliere come e dove partorire, di cui vi abbiamo parlato recentemente? Il film è stato proiettato a partire dal 20 settembre in oltre 50 paesi del mondo. Ed è dopo avere assistito a una di queste proiezioni che si è formato a Roma il gruppo Freedom for Birth Rome Action Group.

Ieri, 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, è stato un’occasione per parlare della violenza di genere e per ricordare le 107 vittime italiane di quest’anno. Ma il gruppo Freedom for Birth Rome Action Group ha voluto mettere in evidenza che esiste anche un altro tipo di violenza, più sottile, dai risvolti meno tragici, ma non per questo meno traumatizzanti per le donne: si tratta della violenza che ancora molte subiscono in sala parto, violenza sia fisica che psicologica.

Come scrive Manuela Campitelli, nel suo blog su Il Fatto quotidiano,

La violenza sulle donne può avvenire anche al momento del parto e può avere mille facce e mille ripercussioni. Può essere una violenza fisica, quando ci viene imposto un determinato tipo di parto e praticati tagli ed episiotomie dolorosissime, può essere una violenza psicologica, nel farci sentire inadeguate, inette, incapaci di scegliere, di intendere, di volere e persino di ricordare, può essere una medicalizzazione forzata che comporta anche la somministrazione di un farmaco senza la nostra volontà. Può essere, ed è forse il più grave dei casi, una violenza che si riflette sul bambino, sulla sua nascita e sulle sue condizioni di salute.

Quello che questo gruppo reclama è semplicemente una libertà di scelta consapevole, non necessariamente a favore di un parto naturale e non medicalizzato. Quello che conta è che la donna non si trovi costretta a subire interventi di alcun tipo senza che le sia stata data prima una possibilità di scelta.

Nel corso della giornata, il cui programma è consultabile qui, è stato anche allestito un video-box dove le donne hanno avuto la possibilità di raccontarsi.

Continuate a leggerci, vi terremo aggiornati sull’argomento.

Livia

Fonti: www.ilfattoquotidiano.it

www.huffingtonpost.it

www.reteantiviolenzasr.it