Il parto in Italia che caratteristiche ha?

Sappiamo che la natalità è in calo ma in quali strutture avviene? Con quali caratteristiche? Che età hanno le donne? Quali sono le loro caratteristiche?

Per rispondere a queste domande pubblichiamo quanto emerso da una recente ricerca condotta e pubblicata dal Ministero della Salute.

L’indagine

Si tratta dell’analisi dei dati raccolti tramite il Certificato di Assistenza al Parto (CeDAP) che tante nostre lettrici hanno magari già compilato o compileranno a breve.

Una rilevazione – istituita dal Decreto del Ministro della sanità 16 luglio 2001, n.349  – che costituisce a livello nazionale la più ricca fonte di informazioni. Ma anche uno strumento essenziale per la programmazione sanitaria nazionale e regionale.

I dati del 2021

La rilevazione 2021, con un totale di 364 punti nascita, presenta un elevato livello di completezza.

L’ 88,0% dei parti è avvenuto negli Istituti di cura pubblici ed equiparati.

L’11,4% nelle case di cura e solo lo 0,2% altrove (altra struttura di assistenza, domicilio, etc.).

Le caratteristiche delle madri

Provenienza

Nel 2021, circa il 19,9% dei parti è relativo a madri di cittadinanza non italiana.

Questo fenomeno è più diffuso nelle aree del Paese con maggiore presenza straniera, ovvero al Centro-Nord, dove più del 26% dei parti avviene da madri non italiane. In particolare, in Emilia Romagna, Liguria e Marche oltre il 30% delle nascite è riferito a madri straniere.

Le aree geografiche di provenienza più rappresentate, sono quella dell’Africa (28,0%) e dell’Unione Europea (21,4%).

Le madri di origine Asiatica e Sud Americana costituiscono rispettivamente il 19,0% ed l’8,7% delle madri straniere.

Età e livello di istruzione

L’età media della madre è di 33,1 anni per le italiane mentre scende a 31 anni per le cittadine straniere.

Le donne italiane partoriscono il primo figlio in quasi in tutte le Regioni ad un’età superiore a 31 anni.

Quelle straniere in media a 29,2 anni.

Delle donne che hanno partorito nell’anno 2021 il 42,4% ha una scolarità medio alta, il 23,4% medio bassa ed il 34,2% ha conseguito la laurea.

La gravidanza

Nel 91,0% delle gravidanze il numero di visite ostetriche effettuate è superiore a 4 mentre nel 75,9% delle gravidanze si effettuano più di 3 ecografie.

Nell’ambito delle tecniche diagnostiche prenatali invasive sono state effettuate in media 3,4 amniocentesi ogni 100 parti.

Come si partorisce

La donna ha accanto a sé al momento del parto (esclusi i cesarei) nel 95,4% dei casi il padre del bambino, nel 3,4% un familiare e nell’1,2% un’altra persona di fiducia.

In media, nel 2021 il 31,2% dei parti è avvenuto con taglio cesareo, con notevoli differenze regionali che comunque evidenziano che in Italia vi è un ricorso eccessivo all’espletamento del parto per via chirurgica.

I dati denotano comunque una tendenza alla diminuzione, in linea con le indicazioni delle “Linee di indirizzo per la promozione e il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo”.

I neonati

Lo 0,8% dei nati ha un peso inferiore a 1.500 grammi ed il 6,0% tra 1.500 e 2.500 grammi. Nei test di valutazione della vitalità del neonato tramite indice di Apgar, il 98,6% dei nati ha riportato un punteggio a 5 minuti dalla nascita compreso tra 7 e 10.

La procreazione medicalmente assistita (PMA)

Il ricorso ad una tecnica di procreazione medicalmente assistita (PMA) risulta effettuato in media in 2,9 gravidanze ogni 100.

Fonte: Ministero della Salute