Un tempo ero un’assidua frequentatrice di cinema, ma da quando sono nati i miei figli posso contare i film che ho visto al cinema sulle dita di una sola mano (e sono passati più di cinque anni). Non ho però rinunciato del tutto alla mia passione: continuo a leggere di cinema, mi tengo aggiornata sui film che hanno una buona accoglienza di critica e pubblico e che ritengo mi possano interessare, e, non appena escono in dvd – se escono – li prendo a noleggio e li guardo comodamente seduta sul divano. Non è esattamente come andare al cinema e vedere i film in prima visione, quando tutti ne parlano, ma in fondo non è male: è più comodo, rilassante ed economico, dato che non ci occorre neanche la baby sitter.

Ma veniamo al film di cui ho letto recentemente, che mi ha colpito: si intitola “Il primo respiro”, traduzione edulcorata di “Le premier cri”, il primo grido, documentario girato da Gilles De Maistre intorno al mondo, che ha come tema centrale la nascita.

Cogliendo l’occasione dell’approssimarsi di un’eclisse solare il regista ha incontrato a 48 ore dal parto donne di tutto il mondo, filmando la nascita di neonati di ogni paese. Leggo che si ha modo di assistere a parti di ogni tipo, dal classico parto in ospedale al parto con amiche e marito nudo, al parto in acqua con delfino.

La critica che ho letto non si sbilancia troppo, pare un film senza infamia né lode. A me il tema interessa molto, quindi penso che lo vedrò comunque, quando mi sarà possibile.

Magari nel frattempo qualcuna di voi sarà andata a vederlo al cinema e ci racconterà come lo ha trovato.