La giornalista americana Melanie Thernstrom, 46 anni, sposata con Michael, 41 anni, ha avuto due figli quasi gemelli, Violet e Kieran, dopo 6 tentativi falliti di fecondazione assistita, grazie all’aiuto di una “fata donatrice” di ovuli e di due gestatrici, Fie (36 anni) e Melissa (31 anni). La sua idea e quella del marito, infatti, era di far portare avanti a una gestatrice una gravidanza gemellare, ma il medico che li aveva in cura disse che questo tipo di gravidanza era potenzialmente più pericoloso. Di qui l’idea di cercare due donne che potessero portare avanti la gravidanza in contemporanea, per avere due figli quasi gemelli.

Sebbene tutti la scoraggiassero, Melanie era anche convinta di voler conoscere la donatrice di ovuli e le due gestatrici, per avere con loro un rapporto possibilmente duraturo.

In un articolo da lei scritto e pubblicato su The New York Times Magazine, Melanie racconta la sua storia insolita, le sue emozioni e le sue paure. Spiega che erano troppe le donne coinvolte perché lei potesse essere gelosa, e individua la ragione che l’ha spinta a mantenere un rapporto con tutte loro principalmente nel desiderio di mantenere viva l’esperienza che ha consentito a Violet e Kieran di venire alla luce.

Per definire i suoi due figli – che non sono né gemelli (non hanno condiviso l’utero), né semplici fratelli, perché sono stati concepiti contemporaneamente e sono nati a 5 giorni di distanza uno dall’altro – è necessario usare un neologismo inglese, twiblings, che si può rendere in italiano con “framelli”. In inglese la parola viene infatti dalla fusione di twins e siblings, fratelli e gemelli.

A me ha colpito l’ idea della giornalista di avere creato una famiglia “a più mani, come quelle trapunte cucite da vari membri di una comunità. Una famiglia patchwork“. Melanie Thernstrom nel suo racconto cita anche il proverbio africano secondo il quale “per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio“, sostenendo che nel loro caso il villaggio si è messo in moto fin dal concepimento. E, in quest’ottica, la loro vicenda folle non pare poi così folle. Tutto sommato questi bambini sono stati desiderati e sono amati da più persone, cos’altro può mancare loro?

Voi cosa pensate di questa insolita famiglia patchwork?