La rivoluzione digitale italiana ha trovato nelle mamme un esercito pronto a combattere – con mezzi e modalità innovative – per l’affermazione dei diritti e delle tutele per la famiglia.
Un nuovo femminismo che non ama le quote rosa ma riconosce alla condivisione – share economy – la capacità di fare rete.
Perché tra i tanti luoghi comuni che le mamme stanno smontando a colpi di relazioni e complicità c’è quello che le donne non sanno fare squadra.
Un cambiamento epocale
Una rivoluzione silenziosa ma efficace – come il lavoro di ogni mamma – a cui per la prima volta martedì 6 giugno è stata data voce anche a livello istituzionale con il convegno “Mamme in Parlamento”.
Una giornata che ha rappresentato un momento di confronto tra il mondo della politica e quello delle mamme promossa da Fattore Mamma e Italian Digital Revolution.
Mamme e digitale
Le mamme non hanno paura del digitale. Lo utilizzano quotidianamente. Semplifica le loro vite. Costituisce il prezioso e imprescindibile alleato con cui costruire un Paese a misura di famiglia.
Una relazione positiva cominciata negli anni cinquanta con gli elettrodomestici dedicati a semplificare i lavori di casa e che oggi prosegue con gli smartphone.
La ricerca
Come ha dimostrato lo studio condotto da Fattore Mamma e 2B Research su oltre 1.500 donne sono proprio le mamme la categoria della popolazione italiana con il maggiore tasso di digitalizzazione.
Infatti, oltre il 98% delle donne italiane possiede ed utilizza uno smartphone.
Il 73% delle mamme usa la tecnologia per la gestione dell’organizzazione quotidiana. Il 51% ritiene lo smartphone “indispensabile per la propria vita sociale”. Il 46% lo usa come strumento principale per gli acquisti online e il 43% lo considera addirittura la “propria memoria”.
Sul web le mamme danno vita inoltre a “una sorta di coscienza collettiva di rete” grazie alla condivisione delle loro esperienze. Un mezzo per aprirsi al mondo. Per non isolarsi. Per fare comunità.
La realtà
Come evidenziano i dati Istat però queste mamme all’avanguardia sul fronte tecnologico sono ancora confinate in ruoli di genere tradizionali che risultano sempre più stretti.
Il 74% del lavoro domestico viene svolto esclusivamente dalle mamme.
Così come lavare e stirare i vestiti (94%). Nonché pulire casa, cucinare e lavare i piatti (77%).
La parità
Al convegno hanno partecipato donne di ogni estrazione sociale, che si sono confrontate con numerosi esponenti parlamentari. Tutte le donne sono state unanimi nel denunciare la difficoltà a conciliare vita lavorativa e familiare.
I problemi legati ai congedi di maternità. Le tutele legislative. Gli orari scolastici. L’assenza e le rette degli asili nido.
Ed inoltre la mancanza di un contatto diretto con le istituzioni per quanto riguarda l’informazione. In particolare quella sanitaria. Oggi grazie ad internet cittadini ed istituzioni possono dialogare. Questo ancora non avviene.
Una piattaforma di dialogo
Con l’incontro avvenuto martedì alla Camera dei Deputati, le mamme hanno portato le loro istanze, le loro necessità e il loro punto di vista davanti alle istituzioni, alla presenza di deputate, mamme anch’esse.
Ne è emerso che c’è una nuova generazione di mamme digitali che ha capito che l’unico modo per far crescere questo paese è renderlo a misura di mamma.
Lasciando alle donne la possibilità di scegliere e vivere la propria maternità e le proprie aspirazioni. Un paese può dirsi moderno anche e soprattutto quando le donne possono scegliere di essere madri.
Accommodation Partner
Tra i tanti servizi di cui hanno bisogno mamme e bambini ci sono le strutture per poter andare in vacanza. Spazi a misura di famiglia. A prezzi accessibili e garantiti.
Il portale HomeAway presenta una selezione di case vacanza in tutto il mondo. E in occasione del convegno “Mamme in Parlamento” ha offerto una sistemazione alle partecipanti di FattoreMamma in una casa meravigliosa. Guardate la gallery sulla nostra pagina Facebook.
L’unico inconveniente che abbiamo avuto: non saremmo più volute tornare a casa.
Arrivederci Roma e grazie HomeAway!
Sponsor
Ringraziamo:
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senza la loro collaborazione la voce delle mamme sarebbe stata meno forte.