Dal 12 al 16 ottobre i Genitori Antismog organizzano a Milano il progetto “Siamo nati per camminare”, rivolto alle classi di bambini della scuola primaria. I piccoli sono invitati ad andare a scuola a piedi, o con qualunque altro mezzo ecologico: con la bici, il monopattino, lo skateboard, i pattini, i mezzi pubblici. Alle classi – che possono aderire anche singolarmente – il materiale verrà consegnato e successivamente ritirato tramite gli Urban Bike Messengers, pony express in bicicletta: si tratta di una tabella sulla quale vanno indicati il numero di alunni presenti, la modalità con la quale si recheranno a scuola nelle singole giornate e il totale di punti realizzati per ogni mezzo ecologico utilizzato; una cartolina per ogni alunno, da personalizzare con un disegno e un messaggio relativi alla settimana a piedi; e, infine, una lettera per informare e sensibilizzare le famiglie.

Tutto il materiale di stampa è offerto da Xerox, e alla scuola non viene richiesto alcun contributo.

Attenzione, però: il termine ultimo per comunicare la propria adesione come classe è il 24 settembre 2009. Per aderire, per avere ulteriori informazioni e per scaricare tutto il materiale consultate il sito dei Genitori Antismog.

Le classi con il miglior punteggio saranno premiate, e le cartoline più belle saranno consegnate al sindaco Letizia Moratti e in un secondo tempo esposte per tutti i Milanesi, i destinatari del messaggio.

L’idea dei Genitori Antismog, nati nel 2001 come Mamme Antismog, è molto semplice: a Milano – dove ci sono 700 auto ogni 1000 abitanti – si muore di smog, i bambini ne soffrono più degli adulti, e . Camminare fa bene alla salute, dà un senso di libertà e di leggerezza, consente di notare dettagli che in auto sfuggono. Chi cammina, va in bici o con il monopattino si riappropria della città e le dà nuova vita; chi va in auto, quando non è strettamente necessario, la condanna a morte sicura.

Quando ero piccola venivo scarrozzata in auto ovunque a Milano: nella mia famiglia si andava poco a piedi, e ancora meno in bicicletta. Ricordo ancora l’ebbrezza, e anche – quasi – il senso di vertigine delle prime uscite a piedi, sola. E, da allora, non ho più smesso: oggi in città mi muovo praticamente solo in bici, anche con i bambini; spero che i miei figli facciano altrettanto da grandi, che il numero delle auto in circolazione si riduca drasticamente nel tempo, e che Milano riprenda a respirare. Sogno? Spero proprio di no: iniziative come questa servono a coinvolgere più persone, e sono certa che la direzione che abbiamo preso ormai è questa. La posta in gioco – la nostra salute – è troppo alta, tutti ne stanno divenendo consapevoli. E voi?