I vaccini sono un argomento di grande attualità.
In tutto il mondo, oltre 25 milioni di persone (dati OMS) sono state salvate grazie alle campagne di vaccinazione eppure negli ultimi anni i vaccini sono oggetto di polemiche e disinformazione come quella che li vede collegati alla comparsa di patologie come l’autismo.
Vaccini: l’importanza della corretta informazione
Il principale imputato è l’informazione.
Soprattutto sul web, le notizie sui vaccini vengono fornite spesso da soggetti privi di autorevolezza che minano la consapevolezza delle persone.
La cattiva informazione contribuisce a diffondere solo allarmismi e polemiche e mina il valore sociale dei vaccini per la salute collettiva come dichiara dichiara Marco Cattaneo, Direttore de Le Scienze:
Informare secondo regole di trasparenza prima di tutto e limitando il più possibile gli allarmismi, questo è l’approccio giusto quando si parla di vaccinazioni e di malattie infettive…
Un esempio di cattiva informazione riguarda proprio la meningite e i casi che si sono avuti in Toscana recentemente, per i quali si è parlato in modo inesatto di epidemia. Il punto è dove attingere alle informazioni.
La cosa migliore da fare è attenersi alle fonti ufficiali come il Ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità o la stessa OMS.
La ricerca del Censis sui vaccini
Una recente ricerca condotta dal Censis su un campione di 1.000 genitori tra i 22 e i 55 anni con figli di età compresa tra gli 0 e i 14 anni evidenzia la conoscenza sommaria delle vaccinazione da parte dei genitori ma altresì rileva un nuovo approccio culturale che affianca all’obbligatorietà la consapevolezza della scelta individuale.
I genitori hanno bisogno di essere informati correttamente sui benefici dei vaccini ma anche sui rischi per poter scegliere con la massima serenità.
Dall’indagine emerge il ruolo fondamentale svolto dai media e in particolare del web come fonte primaria di informazione sui vaccini.
Quasi la metà del campione, il 48,6%, attinge dai social media le informazioni inerenti le vaccinazioni e oltre il 42% cerca informazioni sul web per decidere se far vaccinare o meno i propri figli; una percentuale non trascurabile, il 7,8%, sceglie di non vaccinarli proprio a seguito di quanto letto in rete.
Per questo è importante contrastare sul web il diffondersi di bufale e allarmismi e offrire ai lettori le informazioni quanto più possibili corrette.