I malanni di stagione possono spesso accompagnarsi a episodi di raucedine. In questi casi diventa importante prendersi cura delle corde vocali affaticate. Ecco qualche utile consiglio e i medicinali omeopatici da tenere sempre a portata di mano secondo la dott.ssa Daria Scienza.

Basta davvero poco per ritrovarsi letteralmente senza… parole. Sbalzi di temperatura, temperature particolarmente rigide, o più semplicemente un affaticamento delle corde vocali possono determinare un rapido calo della voce. Se non si considerano i casi di maggiore complessità che possono determinare afonia (come ad esempio polipi o emorragie alle corde vocali), per i quali sono necessarie cure specifiche, l’abbassamento della voce si accompagna molto spesso ai più comuni mali di stagione.

L’infiammazione della gola infatti può estendersi molto facilmente anche alle corde vocali, bande fibrose poste all’interno della laringe, che vibrando danno vita ai suoni con cui si articolano le parole. Si tratta di una parte molto delicata del nostro organismo, per questo diventa importante preservare con cura la propria voce e seguire alcuni semplici consigli per favorire una rapida guarigione, evitando il più possibile il rischio di ricadute. Oltre a piccoli accorgimenti da seguire nella vita di tutti i giorni, l’utilizzo di medicinali omeopatici può rivelarsi un valido aiuto, soprattutto quando ci si accorge dei primi sintomi della raucedine.

Un trattamento tempestivo può infatti contribuire a una rapida risoluzione del disturbo senza in genere il rischio di effetti collaterali. “In base alla mia esperienza ritengo che l’utilizzo di medicinali omeopatici possa rappresentare una valida scelta terapeutica in casi di afonia e raucedine – dice a questo proposito la Dott.ssa Daria Scienza, farmacista diplomata alla SMB Italia, la Società Medica Bioterapica Italiana –

I farmaci omeopatici sono infatti caratterizzati da elevate diluizioni, per questo sono quasi totalmente privi di controindicazioni ed effetti collaterali legati alla quantità di prodotto assunto. Possono inoltre essere utilizzati da soli oppure in affiancamento ad altri medicinali senza il rischio di interazioni potenzialmente dannose. A mio parere, quindi, in caso di raucedine e afonia, i medicinali omeopatici possono risultare di grande utilità per favorire un rapido decorso del problema”.

La trousse omeopatica quando manca la voce:

  • Homeox: specialità omeopatica utile in caso di afonia e affaticamento delle corde vocali (2 confetti ogni ora, diradando l’assunzione in base al miglioramento dei sintomi).
  • Aconitum napellus 7 CH: in caso di raucedine improvvisa provocata dal freddo o dal vento secchi, con bruciore e dolore (5 granuli, 4 volte al giorno).
  • Dulcamara 5 CH: se è l’umidità a scatenare la raucedine questo è il farmaco ideale, da assumere anche ogni 2 ore.
  • Arum triphyllum 5 CH: in caso di raucedine, in cui il timbro cambia continuamente, con sensazione di bruciore e peggioramento del dolore dopo il passaggio in ambienti riscaldati (5 granuli, 4 volte al giorno).
  • Arnica Montana 5 CH: per insegnanti, oratori, cantanti e per tutti coloro che fanno della voce il loro strumento di lavoro. Ma anche per i tifosi di calcio o per chi, a un concerto o in discoteca, deve stressare le corde vocali per molte ore. Da assumere 5 granuli ogni 2 ore fino a miglioramento dei sintomi.
  • Argentum Nitricum 5 CH: se a troncare la voce è l’ansia o una forte emozione, e si cerca di continuo di raschiare la gola, va assunto anche ogni 2 ore.

Qualche utile consiglio

  • Bere molto e di frequente per una costante idratazione delle corde vocali
  • Fare sciacqui a base di acqua tiepida e bicarbonato
  • Preservare la voce parlando il meno possibile

Infine, non dimentichiamo il sostegno che può derivare dal mondo vegetale:

  •  Malva: ricca di mucillagini, sostanze gelatinose che formano un film di rivestimento in grado di calmare le irritazioni della gola. Ideale per tisane e infusi da dolcificare con miele di Eucalipto, dalle proprietà balsamiche.
  • Erisimo: nota anche come “erba cornacchia” o “erba dei cantanti”, era apprezzata sin dai tempi di Cicerone e Catone per le sue proprietà decongestionanti, antinfiammatorie, antispastiche, ed emollienti. Con la tintura madre si possono fare gargarismi, 2 o 3 volte al giorno.