Una volta scoperto e appurato di essere in “stato interessante” quali sono le prime visite da fare in gravidanza?

Il numero degli esami a cui sottoporsi investe sicuramente le scelte personali della futura mamma e della coppia ma anche le condizioni della gravidanza.

Il rischio infatti è sempre di passare da una ospedalizzazione della gestazione, con un numero esagerato di controlli all’omissione di alcuni semplici esami.

Vediamo insieme quali sono le principali visite da fare in gravidanza.

Occorre sempre ricordare che il numero e la tipologia di visite da fare in gravidanza varierà sulla base del vostro stato di salute generale, su quello del feto, della vostra età, di specifiche patologie o condizioni.

Esami da fare in gravidanza: l’ecografia

Tra gli esami più importanti da fare durante la gravidanza vi è l’ecografia perché consente di ottenere numerose informazioni:

  • il calcolo delle settimane di gestazione
  • la data presunta del parto 
  • verificare la corretta crescita del feto
  • visualizzare buona parte delle malformazioni maggiori
  • scoprire il sesso del bambino e la sua posizione all’interno dell’utero.

Il numero minimo delle ecografie previste durante una gestazione a basso rischio nel nostro Paese va da 2 a 3 a seconda delle Regioni.

La sequenza che andremo a descrivere presuppone che la gravidanza abbia un decorso fisiologico e che le ecografie confermino che il feto si sta sviluppando correttamente.

In caso contrario, potrebbero essere necessari altri esami a seconda della problematicità riscontrata.

visite in gravidanza

Primo trimestre: prima ecografia

La prima ecografia in gravidanza si effettua nel primo trimestre di gravidanza e serve per:

  • valutare la presenza di uno o più embrioni;
  • verificare la vitalità del feto rilevando il suo battito cardiaco;
  • confermare o meno il numero di settimane di gravidanza.

Per convenzione, quando c’è una differenza di una settimana o più tra il calcolo delle settimane di gravidanza effettuato sulla base dell’ultima mestruazione e il calcolo ottenuto con l’ecografia, la gravidanza viene “ridatata”.

Ridatare la gravidanza significa modificare la data dell’ultima mestruazione calcolandone una nuova sulla base delle misure del feto intorno alla dodicesima settimana, che è il momento ottimale per stabilire, con un margine di errore minimo, l’esatta epoca gestazionale. Sulla base di questi nuovi calcoli, viene naturalmente ricalcolata anche la data presunta del parto.

Se l’ecografia del primo trimestre viene effettuata intorno alla dodicesima settimana si possono visualizzare molte strutture anatomiche:

  • il cervello con i suoi emisferi e la linea mediana che li separa,
  • i quattro arti e le relative estremità,
  • stomaco e vescica se almeno parzialmente pieni,
  • l’attività cardiaca, della quale è possibile misurare la frequenza.

In alcuni casi, se è necessario, le apparecchiature ecografiche di alta gamma danno anche la possibilità di effettuare anche una prima ecocardiografia.
Durante l’ecografia del primo trimestre è molto frequente osservare i movimenti del feto: da quelli bruschi del tronco alle rapide variazioni di posizione.

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Secondo trimestre: la seconda ecografia

Nel secondo trimestre, in particolare tra la diciannovesima e la ventunesima settimana, si effettua la seconda ecografia chiamata comunemente morfologica.

In questa fase la formazione dei tessuti e degli organi definitivi del feto si è conclusa e la finalità di questo esame è proprio quella di verificare il regolare sviluppo e la crescita globale del bambino.

In questa ecografia si valuta anche la posizione e la struttura della placenta, oltre all’adeguata presenza di liquido amniotico, che viene misurato se appare ridotto o aumentato.

Dalla sedicesima settimana è possibile osservare anche il sesso del nascituro, di solito valutato proprio durante l’ecografia morfologica.

I movimenti del feto in questa fase sono più fini, e può capitare di vedere l’apertura della mano e le singole falangi delle dita. In questo stadio dello sviluppo si osservano di frequente anche i movimenti di flessione ed estensione degli arti, che ora hanno assunto maggior vigore e maggiori dimensioni.

Terzo trimestre: la terza ecografia

Questa ecografia viene effettuata solitamente intorno alla trentaduesima settimana, anche se di recente le più accreditate società scientifiche hanno indicato come periodo ottimale quello tra la trentaquattresima e la trentaseiesima settimana.

L’obiettivo specifico di questa ecografia è valutare la crescita del feto, oltre che riconfermare il regolare sviluppo di alcuni organi e apparati.

La terza ecografia permette anche di vedere com’è posizionato il feto: se non è in posizione cefalica (a testa in giù), la mamma viene informata dell’esistenza di alcune procedure che possono modificare il suo orientamento, con lo scopo di evitare il taglio cesareo altrimenti necessario.

Fonte UPPA