La salute della tiroide e della gravidanza sono strettamente legate se si considera che l’ipotiroidismo è la malattia più frequente durante i nove mesi di gestazione.

La tiroide ha un ruolo preponderante nello sviluppo della fertilità.

L’ipotiroidismo infatti può essere causa di subfertilità o infertilità.

Gli ormoni tiroidei contribuiscono al normale sviluppo delle prime fasi della vita così come anche nelle fasi immediatamente successive al concepimento sono sempre gli ormoni tiroidei che assicurano e rendono attivi tutta  la complessa serie di eventi fisiologici necessari al proseguimento della gravidanza.

Inoltre, nei primi tre mesi di gravidanza è la tiroide della madre che lavora anche per il feto poiché esso sviluppa la sua tiroide solo intorno alla 12^ settimana”.

La correlazione tra tiroide e fertilità è evidenziata dalle ricerche dei medici.

Come sottolinea Roberto Negro, dell’unita’ di Endocrinologia dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce.

Maggiore è il grado di ipotiroidismo, maggiore è la difficoltà di concepimento e maggiore è il rischio di aborto spontaneo.

E questo riguarda sia le gravidanze naturali che quelle indotte con fecondazione medicalmente assistita.

Si e’ osservato che il 10% delle donne che affrontano una fecondazione assistita ha una tiroidite di Hashimoto che rischia di diventare ipotiroidismo a seguito della terapia per la stimolazione ovarica.

In gravidanza, il rischio del cosiddetto ipotiroidismo gestazionale – è compreso tra il 10 e il 15% nelle pazienti al di sotto dei 25 anni e si attesta stabilmente al di sopra del 15% nelle pazienti di fascia d’età più elevata.

Durante la gravidanza la tiroide ha bisogno di una secrezione di ormoni tiroidei maggiore del 30-40% rispetto al normale.

E’ importante quindi evitare disordini e carenza di iodio durante la gestazione.

Integrare lo iodio nell’alimentazione mediante il consumo di sale iodato, è una misura poco costosa, semplice ma molto efficace per prevenire  disturbi sia alla neomamma che al feto.