“Non scuoterlo mai!” è questo il monito della Fondazione Terre des Hommes, che in collaborazione con un network di eccellenze ospedaliere ha lanciato la prima campagna nazionale di sensibilizzazione sulla Sindrome del Bambino Scosso.

Che cos’è la Shaken Baby Syndrome?

La SBS (Sindrome del Bambino Scosso) è una forma di maltrattamento fisico. È  conosciuta anche come “Trauma cranico abusivo” (AHT).

La sindrome è provocata dallo scuotimento violento del bambino al di sotto dei due anni di età.  Il bambino viene scosso con intensità prevalentemente per reazione al suo pianto inconsolabile. In questo modo si determinano traumi di entità variabile all’encefalo e alle sequele neurologiche. Lo scuotimento infatti determina forze di accelerazione, decelerazione e rotazione al capo e alle altre strutture del corpo che provocano delle lesioni di natura più o meno grave.  

Il decalogo

Per promuovere una maggiore conoscenza del fenomeno, Terre des Hommes ha realizzato con il supporto di psicologi e medici un decalogo.

La Sindrome Bambino Scosso è infatti un fenomeno poco noto ai genitori. E spesso gli stessi pediatri sottovalutano il problema.

In Italia ad esempio è difficile stimare i casi del fenomeno. Nn solo per la complessità della diagnosi, ma anche perché molte vittime non giungono all’attenzione dei medici.

Si ritiene che l’incidenza possa essere di 3 casi ogni 10.000 bambini di età inferiore ad 1 anno. Ma questa cifra molto probabilmente è sottostimata (dati Terre des Hommes). Basta semplicemente pensare che nel solo Ospedale Regina Margherita di Torino, lo scorso anno, sono stati registrati ben 6 casi di SBS.

Sindrome_bambino_Scosso

1. La Sindrome del Bambino Scosso

La “Shaken Baby Syndrome” è generalmente conseguenza di una grave forma di maltrattamento fisico prevalentemente intra-familiare. Lo scuotimento del bambino avviene quando questo piange. Spesso i genitori non sono nemmeno a conoscenza dei danni che può provocare.

Infatti nei primi mesi di vita i muscoli cervicali del collo dei neonati sono ancora deboli . Non riescono a sostenere la testa. Se un bambino viene scosso con forza, il cervello si muove liberamente all’interno del cranio, provocando ecchimosi, gonfiore e sanguinamento dei tessuti. In una parola, lesioni gravissime.

2. L’incidenza del fenomeno

Il picco di incidenza della SBS si ha tra le 2 settimane e i 6 mesi di vita. In questo periodo si ha la massima intensità del pianto del neonato. In questa fascia d’età il neonato non possiede ancora il controllo del capo e la struttura ossea è purtroppo molto fragile.

3. Quali sono le cause?

Scuotere il bambino, in genere, è la risposta ad un pianto “inconsolabile”, di cui gli adulti spesso non riescono a cogliere il significato. Sentendosi quindi impotenti, possono attivare – anche inconsapevolmente –  dei comportamenti inappropriati (come lo scuotimento) nel tentativo di calmare il neonato.

Spesso, lo scuotimento avviene proprio per mano degli stessi genitori, o delle figure educative con cui si condivide l’accudimento dei bambini: nonni, babysitter, educatrici del nido, ecc.

I principali fattori di rischio

Secondo i dati resi noti dalla Società Italiana Neonatologia (SIN), i principali fattori “di rischio” che possono far aumentare la probabilità che si verifichi la SBS sono:

  • famiglia mono-genitoriale;
  • età materna inferiore ai 18 anni;
  • basso livello di istruzione;
  •  uso di alcool o sostanze stupefacenti;
  • disoccupazione;
  • episodi di violenza in ambito familiare;
  • disagio sociale.

Tuttavia, nei casi più frequenti, è solo l’esasperazione di genitori inconsapevoli e poco informati a spingere nella direzione di una “manovra consolatoria” errata, qual è appunto lo scuotimento violento.

4. Quando scuotere un bambino diventa pericoloso

Lo scuotimento violento, anche se solo per pochi secondi, è potenzialmente causa di lesioni molto gravi, soprattutto per i bambini al di sotto dell’anno di età.

È difficile stabilire con esattezza quanto violento o protratto dovrebbe essere lo scuotimento per causare un danno. Tuttavia dalle “confessioni” dei responsabili si evince che in genere il bambino vittima di SBS viene scosso energicamente circa 3-4 volte al secondo per 4-20 secondi.

Giochi abituali o comportanti maldestri dei genitori non provocano invece lesioni da scuotimento. Così come non le generano il far saltellare il bambino sulle ginocchia (gioco del cavalluccio). Fare jogging o andare in bici con il bambino. Fare frenate brusche in auto; o cadute dal divano o da un altro mobile.

5. Diagnosi

Sono diversi i segnali che possono far pensare alla Sindrome del Bambino Scosso. Vomito, inappetenza, difficoltà di suzione o deglutizione, estrema irritabilità, letargia, assenza di sorrisi o di vocalizzi, rigidità o cattiva postura, difficoltà respiratorie, aumento della circonferenza cranica disarmonico rispetto a peso e altezza, difficile controllo del capo, frequenti e lamentosi pianti inconsolabili e, nei casi più gravi, convulsioni e alterazioni della coscienza, fino all’arresto cardiorespiratorio.

È importante non sottovalutare nessuno di questi segnali da parte del bambino, che rappresentano un campanello d’allarme importante per una corretta diagnosi, la quale rimane comunque molto complessa da effettuare.

6. I principali danni

Le conseguenze della SBS possono essere di diversa intensità e gravità.

I danni di tipo neuro- psicologico provocati dallo scuotimento possono manifestarsi, nei primi mesi di vita del bambino, sia da un punto vista motorio che del linguaggio.

Le conseguenze più gravi riguardano: disturbi dell’apprendimento, dell’attenzione, della memoria e del linguaggio, disabilità fisiche, danni alla vista o cecità, disabilità uditive, paralisi cerebrale, epilessia, ritardo psico8motorio e ritardo mentale.

In genere, le conseguenze dipendono molto dalla gravità dell’abuso. Si stima che solo nel 15% dei casi non ci sono ripercussioni sulla salute del bimbo.

7. Conseguenze psicologiche

Scuotere un bambino può provocare gravi ed importanti esiti anche a livello psicologico, dando vita a problematiche relative allo sviluppo psico-motorio, come ad esempio i già citati disturbi del linguaggio, dell’apprendimento e della memoria, ma anche disturbi comportamentali.

8. La SBS può causare la morte

La Sindrome del Bambino Scosso può portare anche al coma o alla morte del bambino fino in 1/4 dei casi diagnosticati.

9. Quali comportamenti dovrebbero evitare i genitori

Il pianto del bambino, nei primi mesi di vita, sembra davvero inconsolabile.

Di fatto, piangere, è l’unico strumento che il neonato ha per comunicare: può avere fame, sonno, caldo, freddo, il bisogno di essere cambiato o semplicemente di coccole o del contatto fisico per essere rassicurato. Qualunque sia il motivo, non bisogna mai scuoterlo per calmarlo. Perché anche se può sembrare un gesto banale, i danni sul bambino, potrebbero essere gravissimi.

Come calmare il pianto di un neonato

Sono, invece, tante altre le soluzioni che si possono mettere in atto per cercare di calmare il pianto di un neonato:

  • cullarlo nella carrozzina,
  • fargli fare un giro in macchina,
  • un bagnetto rilassante,
  • fasciarlo con un lenzuolo piegandogli gli arti in modo che ritorni nella posizione fetale,
  • fargli sentire un fruscio o un rumore continuo (come un phon o una lavatrice o un aspirapolvere).

Ma se il pianto non si ferma e diventa davvero esasperante, la cosa migliore da fare, se non lo si riesce più a gestire e a sopportare, è lasciare il bambino in un posto sicuro e allontanarsi fino a quando non si è riacquistato un certo equilibrio. O in alternativa, chiedere aiuto ad altri membri della famiglia /amici e, nei casi più importanti, lasciare che un medico visiti il bambino, se ci sono dei dubbi sul suo stato di salute.

10. Come prevenire la SBS

La prevenzione di ogni forma di abuso o maltrattamento minorile in generale e della SBS in particolare può essere effettuata attraverso il ricorso a diversi strumenti, tra cui: corsi di formazione per i genitori sul  pianto dei neonati, per imparare a riconoscerlo e a gestirlo; una maggiore sensibilizzazione dell’opinione pubblica su questi argomenti; un piano di sostegno/intervento di sollievo per le famiglie sopraffatte e per i genitori che si sentono in difficoltà nel prendersi  cura del loro neonato.