Il Daily Express dello scorso 23 luglio ha annunciato che sono stati stanziati 400 milioni di sterline per installare telecamere a circuito chiuso tra la mura domestiche di 20.000 famiglie problematiche, in modo da poterle monitorare 24 ore su 24. Questo servirebbe per assicurarsi – secondo il quotidiano – del fatto che i bambini frequentino regolarmente la scuola, vadano a letto all’ora giusta e mangino in maniera adeguata; l’obiettivo sarebbe quello di prevenire la criminalità in cui questi bambini, una volta divenuti ragazzi, rischiano di sprofondare. Finora già 2.000 famiglie sono state monitorate, ma l’idea sarebbe appunto quella di estendere la misura ad altre 20.000 famiglie nei prossimi due anni. La polizia privata effettuerà dei controlli a domicilio, mentre i genitori saranno aiutati a combattere la loro dipendenza da alcool e da droghe.

Inoltre, all’inizio di ogni anno scolastico gli studenti e i loro genitori saranno invitati a firmare gli Home School Agreements, contratti con i quali i genitori si impegneranno affinché i loro figli si comportino correttamente in classe e facciano i compiti.

La notizia delle telecamere a circuito chiuso, riportata domenica 2 agosto da Slashdot, ha suscitato numerosissimi commenti, la maggior parte dei quali decisamente indignati. Si leggono infatti tra i commenti diverse allusioni a Big Brother, il Grande Fratello immaginato e descritto da Orwell nel suo romanzo 1984, scritto con inimmaginabile preveggenza nel lontano 1949. Qualcuno di questi commenti tuttavia fa notare la scarsa affidabilità della fonte: il Daily Express viene infatti descritto come un giornale scandalistico e poco credibile.

Supponendo che la notizia sia corretta, e non enfatizzata o travisata, cosa ne pensate voi? Si può prevenire la criminalità monitorando 24 ore su 24 le famiglie a rischio? Che cos’altro si potrebbe fare?

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