Comodissimo, indispensabile, onnipresente: se ci pensate, da quando siete diventate mamme accanto a voi c’è sempre stato un pannolino e il suo cambio è diventato ben presto una routine da affrontare ad occhi chiusi. Ma quando arriva il momento di togliere il pannolino?

Il momento giusto per togliere il pannolino

Non ne esiste uno per tutti i bambini. Di norma, succede intorno ai due anni, di preferenza durante l’estate, per una questione di comodità, e a partire dal giorno. La notte si tende ad affrontare in un secondo momento. Molte mamme pensano di iniziare a togliere il pannolino quando il proprio bambino inizia a dire “mi scappa pipì”, invece di solito avviene proprio il contrario, cioè prima si toglie il pannolino, poi il bambino impara a riconoscere lo stimolo della pipì e della cacca, specialmente quando si ritrova bagnato e sporco.

All’età di due anni, il bambino ha ormai sviluppato il controllo degli sfinteri. Inoltre pensate sempre che alla scuola materna il pannolino non è ammesso, anche se il bambino non ha ancora imparato bene a controllarsi.

Quando decidere di togliere il pannolino, semplicemente togliete il pannolino e mettete le mutande. Non aspettatevi che il bambino vi dica da subito quando gli scappano i bisogni, all’inizio siate voi a metterlo sul gabinetto o sul vasino ogni ora.

 

Regole e consigli per togliere il pannolino

Lo spannolinamento è un momento importante e in certo modo traumatico per il bambino, quindi non arrabbiatevi mai con lui all’inizio quando fa pipì o cacca addosso. Altrettanto fondamentale è non tornare mai indietro sui propri passi, come succede quando si inizia lo svezzamento: quando decidete di togliere il pannolino, il pannolino deve sparire per tutto il giorno, finché non arriva la sera, altrimenti rischiate di confondere il bambino.

Evitate i pannolini a mutandina, quelli indicati per il momento di transizione dal pannolino classico alle mutandine: confondono il bambino, che non percepisce la differenza. Dotatevi di parecchie paia di mutande, così non dovete lavare in continuazione. All’inizio può essere utile usare il vasino, piuttosto che il riduttore, perché è più comodo per il bambino e lui lo può usare in modo autonomo: anzi, andate a sceglierlo insieme, è un modo per condividere questo importante momento! Se vostro figlio va al nido, chiedete la collaborazione delle maestre, per non interrompere l’opera da voi iniziata. Lo stesso vale per i nonni. La sera state attenti a far fare pipì al piccolo prima che si addormenti.

Il pannolino di notte

Di solito, potete procedere a togliere il pannolino anche di notte quando la mattina iniziate a trovarlo asciutto. Dopo qualche giorno che vi capita, tentate l’esperimento. Magari le prime notti vanno bene, ma aspettatevi prima o poi qualche pipì notturna: per questo è utile tenere sempre sotto il coprimaterasso una cerata, per non rovinare il materasso.

Quanto tempo ci vuole per togliere il pannolino?

Ogni bambino è a sé, però di solito non ci vuole troppo tempo, una decina di giorni, un mese al massimo per togliere il pannolino di giorno. Dormire senza pannolino, invece, può richiedere più tempo, anche anni: se però la perdita notturna di pipì si protrae fino ai 4-5 ani, si parla di enuresi notturna, un problema da affrontare con l’aiuto del pediatra.

Togliere il pannolino comporta per il genitore una pazienza infinita, non solo perché bisogna prepararsi a cambiare spesso il bambino che si sporca, ma anche perché di solito il bambino non ha nessuna voglia di fare pipì o cacca. Questo perché per lui sono parti del proprio corpo da cui non vuole separarsi, è una questione psicologica che dura per molto tempo, pur attenuandosi. Preparatevi dunque a lottare sempre per fargli fare i suoi bisogni!

Se tutto questo non vi basta, abbiamo un paio di libri da consigliarvi: ne abbiamo parlato nel post sul libro di Elena Dal Prà, «Via il pannolino!», e nel post sul libro di Alona Frenkel, «C’era una volta il vasino».

(Fonte immagine: www.macrolibrarsi.it)