Come accade spesso per tantissime situazioni, non esiste una sola soluzione per affrontare il passaggio dal seno al biberon.
Ovviamente in questo cambiamento il ruolo del pediatra si rivela molto importante per accompagnarla nel miglior modo possibile.
Carenza di latte
Generalmente se l’allattamento al seno viene sostituito dal biberon perché la mamma non riesce a produrre latte a sufficienza per alimentare il neonato, il piccolo non avrà grandi difficoltà ad adattarsi al biberon.
Lo stimolo alla suzione con il biberon avverrà in modo abbastanza automatico generato da un bisogno primario del neonato: la fame.
Diverso è il caso del passaggio quando l’allattamento è già ben avviato.
Passaggio dal seno al biberon
Diverso è il caso in cui l’allattamento è ben avviato, ma la mamma per motivi lavorativi o personali decidere di passare al biberon.
In questi casi questo cambiamento è più faticoso, ma praticabile. Serve pazienza soprattutto con se stesse e la mamma non deve rifiutare l’aiuto e il supporto del partner, coinvolgendo per esempio il papà in questo momento.
1. Darsi tempo
È importante non smettere di allattare improvvisamente perché il seno potrebbe diventare duro, gonfio e dolente. La mamma deve prendersi il tempo necessario per il cambiamento. Potete iniziare a sostituire un pasto per volta, iniziando per tempo prima di tornare al lavoro.
2. Usare il tiralatte
Una soluzione transitoria nel passaggio dal seno al biberon può essere quella di tirare il latte e conservarlo in frigorifero per farlo dare al bambino quando voi non ci siete.
3. Non decidere da soli
Non decidere mai da sole di integrare con latte artificiale l’allattamento al seno o di passare completamente all’allattamento artificiale.
Queste decisioni devono essere sempre valutate insieme al pediatra e assunte solo se proprio necessario.
4. Il latte giusto
Consultatevi sempre con il pediatra anche su quale latte scegliere, in base alle necessità del bambino. Non tutti i latti artificiali, infatti, sono uguali: ci sono volutamente prodotti con differenti caratteristiche che consentono al pediatra di poter scegliere quello più adatto al vostro bambino.
Le formule
Il latte artificiale o “formulato” è l’alimento indicato a sostituire il latte materno quando questo non è disponibile o è insufficiente.
È prodotto a partire dal latte vaccino che viene modificato nei suoi componenti (proteine, grassi, carboidrati, sali minerali e vitamine) e integrato con nutrienti essenziali per adattarlo alle esigenze nutrizionali e digestive del bambino.
In commercio si trovano anche formule speciali: per prematuri, “ipoallergeniche”, antirigurgito ed altre. Sono formulazioni studiate per situazioni specifiche che solo il pediatra può valutare, quindi solo lui, nel caso effettivo di necessità, può consigliarne la somministrazione.
Il latte della mucca infatti è programmato dalla natura per garantire la crescita del vitello.
Non è quindi adatto per un lattante e non deve essere introdotto nella sua dieta almeno fino al dodicesimo mese.
5. Coccolatevi
L’allattamento artificiale non deve togliere nulla alla naturalezza dei contatti tra mamma e bambino. È importante anche in questa situazione privilegiare la calma, le coccole e il reciproco benessere. Ma può essere un bel momento anche per stabilire una nuova relazione bambino papà.
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