Qualche giorno fa sono stata invitata a vedere in anteprima esclusiva C’è tempo, film di Walter Veltroni distribuito da Vision Distribution e in uscita il 7 marzo nelle sale cinematografiche.
C’è tempo è un film poetico e delicato che mi ha colpito molto per la profondità, per l’intensità del piccolo protagonista, alla sua prima esperienza da attore, per il messaggio di speranza che in fondo trasmette.

C’è tempo: i protagonisti e la loro storia

C'è tempo, il film di Veltroni

Il film racconta la storia di due persone sole. Di un adulto, Stefano, che sembra affrontare la vita da bambino, inseguendo arcobaleni e rifuggendo le responsabilità che il mondo adulto gli mette davanti, preferendo di fatto un autoisolamento, e di un bambino, Giovanni, cresciuto in una torre dorata, con genitori tanto benestanti quanto assenti. Stefano è un sognatore strampalato e poetico, un uomo che non ha risolto il problema dell’assenza del padre. Giovanni è un bambino serio, un piccolo adulto in miniatura incapace di scegliere, ma molto appassionato di film, l’unica compagnia nella sua solitudine quotidiana.

Giovanni e Stefano sono uno l’opposto dell’altro, e scoprono di essere fratelli. Ancora prima del legame di sangue, però, c’è una cosa che li accomuna: la solitudine. Sono due persone sole nel mondo. Stefano ha scelto questa condizione forse per evitare di implicarsi con il mondo stesso. Giovanni ci si è trovato.

Il destino apparentemente crudele e beffardo costringe i due a stare insieme. Ma come accade per la vita di ognuno di noi, non si sa mai quali sorprese ci siano dietro l’angolo…

C'è tempo film

La diversità tra fratelli, un aspetto che conosco molto bene

Guardavo il film, i due protagonisti e pensavo a quanto è vero che i fratelli possono essere diversi e nello stesso tempo, grazie anche a questa diversità, avere un legame profondo.

Non ho potuto fare a meno di pensare ai miei due figli, che hanno due anni di differenza e che da sempre sono stati come il giorno e la notte. Lei è solare, estroversa, colorata, disordinatissima, pigra come poche, poco precisa ma molto creativa. Lui è riservato, selezionatore di amicizie, super sportivo, esteta, molto ordinato (da piccolo metteva in ordine persino le caramelle sugli espositori alla cassa del supermercato), preciso.

Lei ama cantare sotto la doccia, ha sempre divorato i libri, si butta con divertimento nei giochi organizzati tra amici. Lui non ha mai cantato in vita sua (all’asilo muoveva la  bocca in playback), non ama i giochi organizzati stile oratorio, ma riesce bene in qualsiasi sport, non ama leggere.

I miei due figli sono come il giorno e la notte, e se potessi mostrarvi le loro camere ve ne accorgereste subito, ma hanno un legame profondo che mi riempie il cuore di gratitudine ogni volta che ci penso. È sempre stato così, fin da quando erano piccoli ma ora che sono adolescenti viene fuori in maniera preponderante: sono l’uno per l’altra un punto di riferimento, un amico o un’amica con cui consigliarsi, un compagno di studi e di risate. Un po’ come accade per i due protagonisti di C’è tempo, che cambiano e migliorano stando insieme.

 Perchè andare a vedere il film C’è tempo

C’è tempo è un film che fa sorridere, che fa riflettere su quanto siano importanti i legami tra le persone. Che siano tra fratelli, tra genitori e figli, tra amici, tra persone che si amano, i legami sono l’ancora di salvezza delle persone. Io guardavo il film e pensavo con gratitudine a tutti quegli incontri più o meno fortuiti, a tutti quei legami che mi hanno permesso (e che mi permettono) di crescere.

C’è tempo è un film pieno di bellezza, di luce, di poesia e di … film. Se siete appassionate di cinematografia non potete perdervelo!