Il 2 aprile tutto il mondo si illumina di blu per la quinta Giornata Mondiale dell’Autismo, ma da festeggiare c’è poco, perché il Center for Disease Control and Prevention americano rivela dati preoccupanti: in dieci anni, i bambini autistici sono quasi raddoppiati.

La Giornata Mondiale sull’Autismo è stata istituita dall’Onu per costringere il mondo, la società civile e le istituzioni politiche, a occuparsi di autismo, cercando soluzioni in termini medici e procurando aiuti a tutte le famiglie coinvolte da un problema che, pare, stia dilagando.

 

Campanello di allarme

Non si parla ancora di epidemia, ma se i casi di autismo sono quasi raddoppiati in dieci anni appena un campanello di allarme deve suonare: il Center for Disease Control and Prevention (CDC) del governo statunitense ha infatti rivelato che i bambini di 8 anni interessati da un disturbo legato allo spettro autistico sono ormai uno ogni 88 negli Stati Uniti. Nel 2002 erano 6,4 su mille, per il 2012 si stima che saranno 11,3, quindi quasi il doppio.

Non si parla di epidemia anche perché l’aumento dei casi è legato all’aumento delle diagnosi, decuplicate in 40 anni: in parte, dunque, se i casi di bambini autistici sono aumentati è anche perché i medici sono più capaci di riconoscere questo disturbo, grazie all’allargamento dei criteri diagnostici e all’abbassamento dell’età alla diagnosi, a loro volta frutto di una maggiore attenzione a questo disturbo.

Accendere l’attenzione

I dati del CDC restano poco confortanti: dal 2002 al 2006 l’aumento è pari al 78%. Il problema è che i servizi di assistenza ai bambini affetti da autismo e alle loro famiglie non sono cresciuti in maniera adeguata:

«Numeri allarmanti, che però non raccontano nemmeno una minima parte di tutto quello che questi bambini e le loro famiglie devono vivere ogni giorno. Dalla fatica di conquistare una diagnosi e assicurarsi servizi educativi appropriati, alla difficoltà nella ricerca di posti di lavoro soddisfacenti per i pazienti che possono lavorare. È una battaglia quotidiana».

Lo dice Mark Roithmayr, presidente di Autism Speaks, una fra le maggiori associazioni di beneficenza per l’autismo,L'ARCO DI COSTANTINO IN BLU per la giornata dell'autismo 2012 che per questo tre anni fa ha lanciato in tutto il mondo l’iniziativa denominata «Light It Up Blue»: illuminare di blu le città per “accendere” l’attenzione su questo problema che molto spesso le famiglie sono lasciate ad affrontare da sole, se non fosse per le associazioni, come Fantasia, di cui vi abbiamo parlato nel post al riguardo.

Un’altra associazione, la onlus Divento Grande, fondata nel 2010 da alcuni padri di bimbi autistici, ha proposto l’iniziativa anche in Italia, dove Roma ha accettato, illuminando di blu allo scoccare della mezzanotte l’Arco di Costantino (qui di fianco la foto), ma tutti sono ancora in tempo ad aderire a questa, perché non lo fate anche voi, alle vostre finestre, sui vostri balconi, nei vostri uffici, in qualunque situazione?

Autismo, cos’è?

Come potete leggere nel nostro post sull’autismo, si tratta di un grave handicap che colpisce diverse funzioni cerebrali, con conseguenze nel campo della comunicazione, dell’interazione sociale e dell’immaginazione, ma anche problemi a livello neurologico, gastrointestinale, immunitario.

Non se ne conosce ancora la vera causa, che però va cercata a livello neurologico cerebrale, e colpisce di più i bambini maschi delle femmine (il rapporto è 4 a 1), indipendentemente dalla provenienza geografica e dall’appartenenza etnica.

L’autismo non si può curare, però si può fare molto per aiutare chi ne è affetto a condurre una vita accettabile e dignitosa, con una giusta terapia farmacologia per alleviare i disturbi e le patologie ad esso collegate, e comportamentale per “insegnare” al bambino autistico a comportarsi con gli altri e con se stesso. Purché siano terapie tempestive.

L’autismo non fa notizia

In Italia i casi di autismo sono circa 400.000 (5 milioni in Europa), di cui la maggior parte sono bambini. In occasione di questa importante giornata di “consapevolezza”, Bruno Morabito, presidente della onlus Divento Grande, lancia un appello:

«I disturbi di spettro autistico hanno bisogno di attenzione e di assistenza che non è purtroppo adeguata nel nostro paese, soprattutto quando si esce dall’infanzia e si va verso l’adolescenza e poi l’età adulta. Speriamo che le manifestazioni della Giornata dell’autismo, a Roma e in tutta Italia, servano ad accrescere l’attenzione e l’impegno delle istituzioni nei confronti dei “ragazzi speciali” aiutandoli a vivere un presente migliore ed a costruire un futuro più sereno».

Una petizione bipartisan

Oggi verrà presentata in Parlamento una petizione bipartisan per riaprire il dibattito sulle Linee Guida sull’autismo recentemente pubblicate dal Ministero della Salute, ritenute da molti inadeguate perché «il testo ha escluso dal dibattito tutti gli approcci diversi da quello neo comportamentale. Fatto grave, in quanto l’addestramento non rispetta l’individualità del singolo bambino e annulla le loro potenzialità». Al proposito, vale quanto detto da Federico Bianco di Castelbianco, presidente dell’Istituto di Ortofonologia:

«[Bisogna] ribadire il diritto delle famiglie di scegliere liberamente la terapia più idonea per il loro bambino, affinché la ricerca scientifica, in continua evoluzione sull’autismo, non venga stretta in recinti ciechi e prestabiliti che danno vantaggi solo a chi ne determina il percorso».

Come dice Bruno Morabito, c’è bisogno di «un approccio laico ed una maggiore attenzione istituzionale. Riteniamo che tutte le metodologie terapeutiche, se gestite con professionalità e rigore scientifico, debbano avere diritto di cittadinanza e sostegno da parte delle istituzioni, lasciando ai genitori il diritto-dovere di scegliere per i propri figli l’approccio che si ritiene più utile».

 

Fonte immagini: www.piazzadellenotizie.it; www.ansa.it