Un figlio ti cambia la vita. Lo sai, ne sei consapevole. Devi riposizionare le priorità, diventi improvvisamente responsabile di una vita, perdi ore di sonno, ma alla fine raggiungi un equilibrio: dormi quando dorme lui, mangi quanto torna a casa tuo marito, ti prendi una pausa quando lui si tranquillizza.
Avere due figli non è la stessa cosa, il secondo figlio ti stravolge la vita, più del primo
Perchè?
Perchè il nuovo arrivato si insinua nella tua famiglia con le stesse pretese che ha avuto il primo, solo che nella famiglia c’è già un altro bambino, con richieste altrettanto impegnative. Se la famiglia ha conquistato a fatica un nuovo equilibrio, quando il arriva il secondo, quell’equilibrio si spezza.
I miei figli sono ormai grandi, hanno due anni di differenza e ricordo bene il primo anno di vita del mio secondo figlio.
È stato un incubo.
Un incubo che mi ha portata a chiedermi chi mai me l’avesse fatto fare di sposarmi e di avere dei figli. Un incubo fatto di due o tre ore di sonno per notte (non dormivano entrambi), giornate passate ad allattare uno e a giocare contemporaneamente con l’altra, di capricci della primogenita e pianti del piccolo.
Un incubo in cui mi sono sentita l’ultima ruota del carro, quella che non solo non riesce a dormire, ma non ha neanche la possibilità di farsi una doccia in pace.
L’arrivo del secondo figlio non è cosa facile, per l’equilibrio mentale di una mamma, ma anche di un papà e del primogenito. Me lo ha ricordato bene Figli, il nuovo film con Paola Cortellesi e Valerio Mastandrea che ho avuto la possibilità di vedere ieri in anteprima. Il film racconta di come la vita di Nicola e Sara, coppia affiatata con una bimba in età scolare, venga letteralmente sconvolta dall’arrivo di un secondo bimbo.
Il film Figli, specchio di ciò che accade in molte case
“Andrà tutto bene.”
Questa frase viene ripetuta spesso sia come domanda che come affermazione dai diversi protagonisti del film. Sara e Nicola cercano di convincersi e di convincere la loro bimba Anna che tutto andrà per il meglio, nonostante l’arrivo di un piccolino che fa tutto ciò che deve fare: urla, non dorme, chiede di essere nutrito e cambiato, catalizza attenzione.
Andrà davvero tutto bene? La risposta non è così scontata. Non lo è per i protagonisti del film, non lo è (o non lo è stata) per nessuno di noi genitori alle prese col secondo figlio.
E nel film la nuova vita a quattro dei protagonisti è tutto un susseguirsi di momenti drammatici, divertenti, commoventi, momenti in cui non si sa dove sbattere la testa e altri dove sembra che la finalmente la vita possa prendere una via diversa.
Cosa ci permette di dire che andrà tutto bene?
I miei “bambini” sono grandi. Ora, guardando Figli, parlandone a cena con le amiche, posso dire che sì, è davvero andato tutto bene. Che quei mesi passati a svegliarmi già stanca per le notti insonni, a pensare di essere incompresa e sola davanti a una fatica che non immaginavo così grande, sono stati anche mesi felici. Sono stati mesi in cui, faticosamente, abbiamo costruito la nostra famiglia, quella che ancora oggi si siede a tavola la sera e si racconta come è andata la giornata.
Figli mi è piaciuto per questo, perchè è un film vero. Un film che non banalizza e non nasconde nulla. Che ti racconta che tornado sia l’arrivo di un secondo figlio, che ti offre uno spaccato degli adulti di oggi, dei nonni di oggi, della società. Che guarda le cose con comicità, leggerezza e con un sorriso amaro, ma che ti offre anche molta speranza.
Perchè se, come dice la pediatra nel film, si sta e si accetta, un po’ per volta i pezzi si aggiustano.