Ci sono le bambole e poi c’è Barbie.

Barbie non è un giocattolo. Non lo è mai stata. Non solo quello. Anche. Ma sempre molto di più.

Per questo solo a lei,  oggetto amato dalle bambine ma anche dagli stilisti, regina incontrastata di femminilità e stereotipi può essere dedicata una mostra: “Barbie. The Icon” – al Museo delle Culture di Milano (MUDEC) dal 28 ottobre fino al 13 marzo 2016.

Perché solo Barbie è uscita dagli scaffali per entrare nel mito.

Barbie Mudec

Perché portare i bambini a vedere la mostra di Barbie?

Io sono stata una bambina che ha amato Barbie dal primo momento.

Una di quelle che ha passato pomeriggi interi a giocare con Barbie e tutto il suo fantastico mondo.

Per anni ho vissuto in una delle sue case, guidato una delle sue macchine, aperto una delle sue attività commerciali, nuotato nelle sue piscine  e modificato i suoi look.

Barbie Mudec

Ci giocavamo tutti, maschi e femmine. Insieme. Fantasticando e creando infiniti mondi.

Sembra strano ma oggi credo che ci sia bisogno di più Barbie. 

Barbie è nata il 9 marzo 1959 e nel corso di questi 56 anni.

Barbie
Barbie modello Teen Age Fashion Doll, 1959.

Barbie è stata testimone, ma anche protagonista, del cambiamento del mondo e lo ha raccontato a suo modo, con disinvoltura e leggerezza. 

In un momento in cui la realtà supera la fantasia c’è bisogno di gioco e bellezza.

La sua non è solo una vita di plastica. Non è solo un modello estetico di perfezione. Barbie va ben oltre.

Barbie Mudec

Barbie ha superato gli stereotipi essendo essa stessa uno stereotipo.

Perché Barbie non è solo la bionda di Beverly Hills ma anche la donna afroamericana, asiatica, mora o rossa. Barbie ha fatto qualunque mestiere, dall’astronauta alla zoologa. Non si è mai sposata. E non invecchia mai.

Barbie

Barbie ha dimostrato a partire dal 1959 e lo ha rinnovato ogni giorno che si può essere donne in mille modi diversi a qualunque latitudine.

E’ riuscita ad abbattere ogni frontiera linguistica, culturale, sociale, antropologica.

Barbie il percorso museale

Il percorso della mostra curata da Massimiliano Capella e prodotta da 24 ORE Cultura, è articolato in cinque sezioni – Barbie è la moda; Barbie Family; Barbie Careers; Dolls of the World; Regina diva e celebrity –  precedute da una sala introduttiva – Who is Barbie – dove si possono ammirare sette pezzi storici (divisi per decadi dal 1959 a oggi) e scoprire le curiosità e i numeri all’origine del mito.

Barbie

Le sezioni si snodano ad altezza bambino. Sono interattive. Ci sono tanti momenti e possibilità di sperimentare e conoscere da vicino Barbie e tutto il suo fantastico universo. Ci sono le postazioni per fotografarsi e giocare. Scoprire e sognare.Barbie Mudec

Inoltre, a conclusione del percorso si può lasciare un proprio messaggio e un suggerimento su come potrebbe essere la Barbie del futuro.

Barbie Mudec

Perché se le donne sono cambiate ancora di più lo sono le nostre bambine.

Barbie ha fatto sognare milioni di generazioni e oggi abbiamo bisogno di bellezza e possibilità.

Io non so come sarà la Barbie tra 50 anni ma spero sempre che continui ad essere quel mito in cui ciascuna di noi si è riconosciuta per avendo la cellulite e pochi soldi in tasca.

Per maggiori informazioni visitate il sito del MUDEC