E’ di oggi l’articolo del Corriere.it che riporta la confessione di una mamma americana, Lyn Balfour, che ha dimenticato in auto il suo bimbo di nove mesi, morto per il troppo calore. Quattro anni fa, una mattina come tante Lyn mise in macchina il suo piccolo. Doveva portarlo dalla baby sitter e andare al lavoro. Quella mattina Lyn dovette accompagnare anche il marito in ufficio. Il piccolo si era probabilmente addormentato e lungo la strada la mamma ricevette delle chiamate di lavoro.Come del resto accade a molti, la sua mente si concentrò sui propri impegni quotidiani e la donna dimenticò di portare il figlio dalla baby sitter. Si recò direttamente al proprio ufficio, chiuse la macchina e cominciò la sua giornata lavorativa, intensa e senza un attimo di tregua come le giornate di tante mamme e tanti papà.

Quando, nel primo pomeriggio, finalmente riuscì a chiamare la baby sitter per sapere se il piccolo stava bene, questa le disse che il bimbo non era da lei. In quel momento Lyn fu colta dal panico: i suoi ricordi “falsi”, quelli relativi ad un’azione che si compie sempre, l’avevano resa sicura di che il piccolo Bryce  fosse dalla baby sitter. Non le sembrava vero di averlo dimenticato in auto. Corse nel parcheggio, sperando di trovarlo spaventato, affamato e accaldato. Purtroppo quel giorno la temperatura era insolitamente mite e nell’auto arrivò a 43 gradi. Per il piccolo non ci fu nulla da fare.

Il dolore della mamma e del papà di questo bimbo furono immensi. Lyn Balfour nella sua confessione racconta di aver avuto altri bimbi dopo il piccolo Bryce e che per questo è stata duramente criticata da molti. Anche molti commenti che potete leggere in calce al Corriere.it esprimono in maniera più o meno cinica questo giudizio.

Io, leggendoli, sono rimasta colpita dalla facilità di sentenza della gente, dalla cattiveria e dal cinismo dilaganti. Ricordiamoci, come dice questa mamma, che sono tanti, purtroppo, i casi di bambini dimenticati in auto dai genitori e morti per ipertermia. In America ben 49 e tra questi ci sono anche un figlio di un poliziotto, di un’assistente sociale e di uno scienziato.

Purtroppo può capitare a chiunque di avere la mente occupata in mille pensieri. Proprio per questo, come abbiamo già detto altre volte, è bene rendere meno di routine il trasporto dei bimbi in auto: tenerli sotto controllo grazie a degli specchietti, mettere la borsa nel sedile posteriore, di fianco al seggiolino, ad esempio.

Voi usate qualche espediente?

Fonte:

readthehook.com

corriere.it