Oggi, giorno di Natale, noi della redazione di Blogmamma desideriamo fare i nostri migliori auguri a tutti i lettori e le lettrici del nostro blog. E, come regalo di Natale, vi raccontiamo qualcosa sui simboli e i rituali legati a questa festività, la cui origine è antichissima: risale infatti a più di 10.000 anni fa, quando gli uomini primitivi rinunciarono alla vita nomade a favore della vita sedentaria, e si dedicarono all’agricoltura. In quei tempi, dopo il solstizio d’inverno, quando la stagione cominciava a migliorare, veniva festeggiato il ritorno della stagione in cui si sarebbe potuto ancora coltivare, con cibi e bevande che erano state risparmiati per questo scopo. Dopo essersi scambiati i cibi, si ballava fino all’alba.
A metà del IV secolo d. C., Papa Giulio I fissò al 25 dicembre la nascita di Gesù, per fare in modo che le antiche feste pagane fossero solo sostituite da quelle del nuovo culto.
Le piante, in molte tradizioni, sono origine di antiche credenze legate a rituali magici e sacri.
L’abete bianco, l’albero di Natale, risale ai riti pagani legati al solstizio d’inverno. Oggi viene adornato con luci, decorazioni, fili e nastri colorati perchè si ricollegano ai capelli delle fate, ai falò e al “ceppo” di Natale. Infatti, da sempre, i contadini accendevano “fuochi di gioia” in cui ardevano fantocci, per riportare calore e luce tra gli uomini e richiamare l’energia del sole, nei giorni freddi e bui. Questi riti si basavano sull’imitazione della “magia” del ciclo solare ed erano purificatori dei campi, delle case e dei villaggi.
Il “ceppo” di Natale, che è stato sostituito recentemente dal nostro albero, era di solito un ciocco di legna di olivo, di betulla o di quercia, associato alla divinità del tuono e proteggeva dai fulmini.
Oltre ad essere un simbolo solare, l’albero è anche un simbolo cosmico: con le radici e i rami, rappresenta l’unione tra la Terra e il Cielo; per questo l’abete natalizio imita lo Yggdrasil, il Frassino Universale delle tradizioni nordiche al quale rimase appeso Odino per raggiungere la conoscenza suprema e tra le cui radici si trovano i doni che simboleggiano la sua generosità.
Vestirsi di rosso richiama la forza e l’energia del sole e, secondo gli usi cinesi, nelle feste tradizionali, si appendono sulle porte di casa gli striscioni augurali di colore rosso, il colore del matrimonio, della gioia, della felicità.
Il rito di gettare via oggetti vecchi, rotti o inservibili, simboleggia il desiderio di scacciare le negatività e anche sparare o lanciare fuochi d’artificio serve a fare baccano per allontanare gli spiriti maligni.

Quindi – che siate credenti o non credenti, che amiate o detestiate la corsa agli acquisti, l’affanno e il consumismo pre-natalizio, che vi piaccia o meno abbuffarvi con parenti che magari vedete solo una volta all’anno, in questa occasione – non ignorate questa festività, e cercate di trascorrerla in serenità e in armonia, facendo qualcosa che amate fare, in compagnia di persone con cui vi trovate bene.

Se avete dei bambini piccoli, sarà per voi sicuramente più facile rivivere i vostri primi Natali, quando anche voi eravate bambini, che erano senza dubbio più carichi di mistero, di magia  e di fascino rispetto a quelli di quando siete diventati adulti.

Il nostro augurio è che possiate d’ora in poi trascorrere ogni anno la notte di Natale e i giorni magici che la seguono, fino all’Epifania, vivendo le stesse emozioni che provavate da bambini. Ve le ricordate ancora?

Fonte (per i simboli e i rituali): Gigi Capriolo, www.istitutocosmos.it

Immagini: milanoweb.com; redazione.myblog.it