Si chiama in inglese IBC, inflammmatory breast cancer, ed è molto più pericoloso del carcinoma duttale e lobulare. Se questi ultimi sono spesso riconoscibili al tatto, data la presenza di noduli, e rilevabili tramite la mammografia, il carcinoma infiammatorio della mammella non si manifesta quasi mai con noduli e non è visibile tramite mammografia. Per diagnosticarlo occorre una biopsia.

Questi sono i segnali che possono far sospettare la presenza di un carcinoma infiammatorio:

rapido aumento della dimensione del seno;

arrossamento della pelle, che risulta calda al tatto;

prurito persistente;

ispessimento dei tessuti, pelle a buccia d’arancia;

appiattimento o rientro del capezzolo.

Da un’indagine condotta negli Stati Uniti è risultato che su 4 numeri di telefono di assistenza sul cancro 3 non erano a conoscenza della malattia. Una madre di una donna malata ha fermato per la strada alcune donne, con l’obiettivo di informarle sull’IBC: su 46 donne fermate, 42 non ne avevano mai sentito parlare.

Non esistono siti in italiano che parlino esclusivamente di questa malattia. Se ne fa cenno in siti che descrivono i vari tipi di carcinoma mammario: quello infiammatorio viene citato come una rara tipologia.

Negli Stati Uniti questa tipologia costituisce una percentuale che varia dall’1 al 6% di tutti i tumori invasivi. Trovate informazioni sul sito della IBC Research Foundation.

La malattia è pericolosa soprattutto perché viene riconosciuta quando è tardi: per questa ragione si sta diffondendo una campagna informativa anche tramite internet, che non vuole gettare le donne nel panico, ma semplicemente invitarle a osservare, toccare, conoscere il loro seno, in modo da poter identificare immediatamente ogni cambiamento significativo.

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Devo dire che, dato che sono stata colpita da vicino dal tumore al seno, questa campagna risulta per me piuttosto sconcertante. Preferirei non sentire parlare di alcun tipo di tumore, men che meno al seno. Mi rendo conto però che è inutile coprirsi gli occhi, fare finta che di tumore non ci si ammali e non si muoia. Meglio sapere, conoscere, prevenire, se occorre curare con tempestività, evitando di farsi prendere dal panico, se possibile, dato che questo non aiuta a guarire.

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