Fino al terzo anno di età, i disturbi del sonno sono frequenti ed è arduo individuare sia la causa che la soluzione. I fattori in gioco possono essere i più diversi: problemi di tipo medico, uno stato ansioso o depressivo della madre, un ritmo quotidiano alterato, un’alternanza eccessiva di figure di accudimento. Il bambino è come una spugna, assorbe stati d’animo, umori, ansie o titubanze. Dunque ecco 5 cose da fare in modo costante e determinato. Il bambino non inizierà a dormire all’improvviso, ma in modo graduale, e solo un’azione costante darà frutti.

Ritmi costanti

Al disordine del sonno bisogna opporre un ordine nelle abitudini del bambino e, se possibile, della famiglia. Costruite la giornata in modo cadenzato: le stesse cose alla stessa ora gli offrono una routine protettiva e rassicurante, che può riequilibrare i ritmi biologici, tra cui quello sonno-veglia. Non chiediamogli di adattarsi alla nostra voglia di varietà.

Poche figure accudenti

Una continua altalena di figure di riferimento (mamma, nonni, maestre, baby-sitter, vicine di casa), che propongono modalità educative e linguaggi affettivi anche molto differenti, risulta disorientante e ansiogena per il bambino, il quale entra in stato d’allerta. Questo non significa tenerlo sempre e solo con sé, ma affidarlo a due, massimo tre persone “estranee”.

Valutazione medica

Se l’insonnia persiste consultate un pediatra, per verificare la possibilità di problemi organici. Tra i più frequenti: il reflusso gastroesofageo, l’ipertrofia delle adenoidi, le apnee notturne, le coliche intestinali, le intolleranze alimentari. Una psicologa dell’infanzia potrà in seguito valutare un eventuale stato ansioso del bambino o dei genitori.

Atmosfera attutita

E’ bene che il bambino non sia esposto a stimoli eccessivi prima del sonno, sia a livello emotivo (ad es. risate) che motorio (ad es. corse per la casa). Rallentate i ritmi dandogli la sensazione che tutta la famiglia si stia preparando per il sonno.

Buon senso sul latte

Alcuni pediatri suggeriscono di dare il seno (o il biberon) al bambino ogni volta che vuole, altri indicano inflessibilità di orari. Ma a volte il bambino non dorme perché ha più fame di altri. In tal caso meglio una moderata poppata in più.

E voi mamme vi ritrovate in questi cinque abitudini?

Fonte: riza.it

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