Un altro dramma che ho vissuto quando il piccolo D.F. e’ arrivato a casa e’ stato il fatto di non riuscire ad amarlo. Gli ero affezionata, mi prendevo cura di lui e provavo tenerezza e pena per quello che aveva passato ancora cosi’ piccolo, ma l’amore, quello con la A maiuscola, non c’era.

Se pensavo a quello che sentivo (in ordine di apparizione nella mia vita) per i miei genitori, per mia sorella e per mio marito, non c’era paragone. Eppure mi sforzavo, mi ripetevo che dovevo amarlo con tutto il mio cuore.

Guardavo le altre mamme in adorazione dei loro bambini e mi sentivo menomata, una specie di “disabile emotiva”. Ero invidiosa di quel sentimento cosi’ bello e spontaneo e mi preoccupavo tantissimo che non mi sarebbe mai successo. Un vero tormento.

Un giorno mi sono confidata con mia mamma e lei, acuta come al solito, mi ha fatto questa domanda: “se brucia la casa, chi salvi per primo?” Io ci ho pensato su: il marito è grande e grosso e ce la può fare da solo, restano il bambino e il gatto. Risposta: “io salvo il gatto, tanto il bambino lo prende il marito”.

Questa è stata un’epifania per me, la rivelazone che qualcosa non andava, anzi che andava proprio male. Per prima cosa ho chiesto a mio marito di controllare il buon funzionamento dell’ allarme anti-incendio, tanto per star sereni, poi ho iniziato disperatamente a cercare un sistema per uscire dal pantano emotivo in cui mi trovavo; ma la via della verità, dell’impegno e dell’introspezione non mi portavano da nessuna parte

Allora ho provato a fare una cosa nuova per me: ho fatto finta. Ho iniziato a fingere di amare profondamente mio figlio, vivendo la vita di tutti giorni, nei comportamenti, nelle scelte e fin nei più minuti pensieri, come se io lo adorassi. Ero una mamma-attrice!

Ha funzionato magnificamente. In capo ad un paio di mesi, non ho più dovuto fingere, perché l’amore c’era, lo sentivo. Finalmente era arrivato! Come si spiega? Io me lo spiego cosi’: a furia di fare, pensare, vivere e “essere” con amore, l’Amore (con la A maiuscola) è diventato vero. Finalmente ero una mamma-mamma!

Anche alle cose apparentemente impossibili a volte basta crederci.