Non ce lo si aspetterebbe, eppure la grande maggioranza degli incidenti avviene tra le mura domestiche, non solo per i bambini, ma anche per gli adulti. Finché i nostri piccoli non gattonano l’unica attenzione da avere è quella di non lasciarli mai incustoditi sul fasciatoio, o su un letto senza protezioni laterali. Infatti, anche se ancora non si girano dalla posizione supina a quella prona e viceversa, potrebbero imparare a farlo presto, quando meno ce lo aspettiamo (e proprio nel momento meno indicato…).

Ma il divertimento – per loro, un po’ meno per noi che dobbiamo proteggerli – inizia quando i piccoli imparano a muoversi, strisciando o gattonando, e ancora di più quando, con un appoggio, riescono a sollevarsi in piedi.

Sarà allora opportuno impedire l’apertura di certi armadietti con ganci e blocchi specifici, utilizzare paraspigoli sugli spigoli vivi e copriprese (anche se il loro utilizzo è discusso), per lo meno negli ambienti dove i bambini si muovono spesso, anche in assenza di un controllo vigile.

Per quanto riguarda l’elettricità, assicuratevi che nella vostra a casa siano presenti la “messa a terra” e il salvavita, obbligatori per legge. L’impianto elettrico dovrebbe essere regolarmente certificato. Non utilizzate, se potete, prese volanti o multiple. Raccogliete i cavi in canaline o in tubi che li tengano uniti, quando sono molti, come dietro al pc.

Per quanto riguarda l’impianto a gas, caldaia e scaldabagno – se li avete in casa – devono essere regolarmente certificati e controllati annualmente.

In cucina, se i fornelli sono leggermente bassi e non protetti, potete valutare se fissare un parafornelli, che è una paretina rimuovibile, che impedisce ai piccoli di toccare le manopole. Le pentole vanno sempre posizionate sui fornelli con i manici verso la parete posteriore e presine, panni e tessuti infiammabili vanno tenuti ad adeguata distanza. L’apertura di ventilazione verso l’esterno è obbligatoria se si usa una cucina a gas, e non deve essere ostruita. Il tubo di gomma dietro la cucina a gas va sostituito entro la data di scadenza indicata, non oltre 5 anni.

Detergenti – in particolare quelli contetenti ammoniaca, candeggina, acido muriatico – disinfettanti, insetticidi, vanno sempre conservati nei loro flaconi, che in genere sono a prova di bimbo, anche perché non vengano confusi con altre sostanze, e posizionati in luogo sicuro, in alto o in un armadietto che si possa chiudere. Lo stesso discorso va fatto per i farmaci.

In bagno utilizzate tappetini antiscivolo e fate attenzione che la temperatura dell’acqua calda non sia troppo elevata (45° al massimo); presto i bambini imparano ad aprire da soli il rubinetto del bidet, dove arrivano agevolmente, e potrebbero scottarsi.

Assicuratevi che non ci siano in casa armadietti, scaffali o tavolini poco stabili a portata di bambino, ai quali i piccoli potrebbero attaccarsi per sollevarsi, per poi cadere rovinosamente.

Meglio non avere tende con la riloga, alle quali i bambini si possono appendere, mentre i vetri delle porte finestre dovrebbero essere doppi o protetti da una pellicola trasparente che impedisce di tagliarsi, nel caso si rompano.

Attenzione infine ai balconi e alle scale. Se preferite che i vostri bambini non escano sul balcone, che non è adeguatamente protetto, ma avete necessità di tenere la porta finestra aperta, esistono ganci che lasciano girare l’aria ma non consentono di uscire. Per quanto riguarda le scale, ci sono in commercio cancelletti che impediscono ai bambini di cadere accidentalmente giù, o di avventurarsi da soli nella discesa e nella risalita. Presto però cercheranno di scavalcarli, a quel punto probabilmente saranno in grado di fare le scale e sarà opportuno toglierli.

Io non amo in generale limitare il raggio di movimento dei bambini in casa. Mi piace che si muovano liberamente, esplorando da soli gli spazi e imparando a raggiungere quello che interessa autonomamente. Per questo non amo box, né girelli (che anticipano inutilmente la posizione eretta e non seguono lo sviluppo fisiologico del bambino), né porte chiuse o cancelletti. Certo che però la casa deve essere messa in sicurezza, perché non sempre è possibile seguire a vista il bambino: a volte basta un attimo di disattenzione, dato dal telefono o dal citofono che suonano, perché il bambino si faccia male o combini danni. Bisogna conoscere la propria casa e il proprio bambino. Quello che non era pericoloso per il primo può diventarlo per il secondo, che magari ama arrampicarsi. Se lo ritenete quindi necessario, chiudete le porte di determinate stanze, impedite l’accesso alle scale e ai balconi, utilizzate, occasionalmente, il box. E mettete subito in chiaro quello che i bambini possono e non possono fare: impareranno presto le regole della vostra e della loro casa, e se siete fortunati, le rispetteranno anche.

Voi avete deciso di limitare il raggio di movimento dei vostri figli in casa? Come? E quali regole avete stabilito?

Immagine: www.inail.it