La depressione post partum è una condizione fortemente debilitante. Presenta sintomi intensi e duraturi.

Si presenta come uno stato invalidante che interessa la donna anche a distanza di molte settimane dopo il parto. Si tratta di un disturbo che interferisce con la capacità relazionale e comportamentale della donna con il suo bambino e con tutta la realtà che la circonda.

Ogni anno colpisce circa 90 mila donne in Italia.

Depressione post partum e baby blues

La depressione post partum va distinta dal “baby blues” o “maternity blues”  (“blues” significa malinconia). Il baby blues è infatti un disturbo transitorio che si verifica nella prima settimana dopo il parto. E generalmente si risolve naturalmente dopo 15 giorni. Le sue cause infatti sono fisiologiche.

Il baby blues è causato dai cambiamenti ormonali successivi al parto. Si caratterizza per una indefinibile sensazione di malinconia, tristezza ed irritabilità. La donna ha crisi di pianto e perdita di concentrazione. Ma si tratta di un disturbo che scompare naturalmente così come è stato provocato.

Diagnosi

Per guarire dalla depressione post partum, bisogna riconoscerla e affrontarla nel modo giusto. Il problema non si risolve da solo ignorandolo o nascondendolo. Al contrario, una depressione a lungo trascurata è causa di grande sofferenza sia per la donna che la vive, sia per il suo bambino che non riceve le cure e l’affetto di cui ha bisogno per crescere sano e felice. Dalla serenità della madre dipende quella del proprio piccolo e viceversa.

È importante quindi parlare sempre con il medico e chiedere aiuto nel caso si ripresentino i sintomi tipici del disturbo. Inoltre se nella famiglia della donna ci sono casi di depressione è bene evidenziarli al proprio medico.

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L’esperto

Come afferma Francesca Merzagora, Presidente di Onda Osservatorio nazionale per la salute della donna e di genere, presentando la campagna “Un sorriso per le mamme”:

I disturbi mentali nel periodo perinatale hanno un significativo impatto sulla vita della donna, sul bambino, sulla relazione mamma-bambino e su tutta la famiglia.

Purtroppo si tratta di una malattia spesso sottovalutata e sottotrattata.

Per questo Onda ha deciso di occuparsene in maniera concreta attraverso questa campagna che offre a tutte le mamme e future mamme un’informazione più accurata e aggiornata. Il progetto, tra le diverse attività, oltre alla presenza di un sito internet dedicato, www.depressionepostpartum.it in cui protagoniste sono proprio le mamme, ha portato alla realizzazione di un network di centri di supporto che si occupano di depressione perinatale tra gli Ospedali con i Bollini Rosa e non solo, che oggi conta ben 22 centri di eccellenza nella prevenzione più altri 17 centri di riferimento e vede il coinvolgimento di oltre una decina di associazioni pazienti”.

Attraverso il sito internet le future mamme e le neomamme, avranno la possibilità di cercare i nominativi e le attività dei centri di supporto per la depressione perinatale. Potranno poi usufruire del servizio “L’esperto risponde” che permette di chiedere supporto a uno specialista.

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La depressione post partum vista dai papà

L’arrivo di un bambino porta dei cambiamenti nella coppia. Diventare genitori è tanto bello quanto faticoso. Vi suggeriamo di leggere il racconto dell’esperienza della depressione post partum vista da un papà .

Lo sguardo di un marito che conosce la propria moglie e che improvvisamente la vede diversa. Con le lacrime e silenziosa. Ci sono i suoi  tentativi di riuscire a venir fuori da una situazione che sa essere pericolosa per tutta la famiglia . C’è l’amore di un papà per il proprio figlio, ma in primo luogo per quella moglie così sofferente e così lontana.

Per superare la depressione post partum occorre fare rete. Squadra. Tenersi. Amarsi. Uomini e donne.

Facciamoci aiutare. Chiedere aiuto non è mai una vergogna.