Indubbiamente, sono molte quelle perone che diventano genitori senza aver avuto prima alcuna esperienza con i bambini. Quando si decide di acquistare un’automobile o una lavatrice, di solito si dispone di un libretto con le relative istruzioni. Quando, invece, si lascia il reparto maternità dell’ospedale con un bambino in braccio al massimo si riceve una pacca sulla spalla e una frase non detta, del tipo: “Adesso arrangiati come puoi”, insieme al benevolo sorriso di circostanza di un’infermiera.

Non si ha nessuna idea di come ci si debba esattamente comportare, con il neonato, le cui attività sono mangiare, dormire (non sempre) e fare pipì e popò per tutto il giorno. Questo “non avere idea” provoca una sensazione di insicurezza, che spinge spesso a ricorrere al consiglio e all’aiuto di nonne amorevoli e di amici, forse addirittura più inesperti e impreparati a dover affrontare nottate intere, alle prese con un bambino che proprio si rifiuta di dormire.

Una delle condizioni che favoriscono maggiormente il sano riposo del bambino è quello dei suoi genitori, è il senso di sicurezza, ma attenzione: per sicurezza si intende sia quella del piccolo, che quella che lui vede dipinta sul viso dei suoi genitori. Infatti non bisogna dimenticare che il comportamento, la calma o un certo livello di nervosismo, come pure il tono di voce dei genitori, di fronte a un bimbo che proprio non vuole saperne di addormentarsi, influiscono enormemente anche sulla stessa qualità del sonno infantile.

Un’altra situazione che si dovrebbe evitare è far associare al bambino il sonno con una punizione. E’ bene evitare di spedire il bambino a letto, perché si è comportato male, o mentre sta facendo un gioco interessante o quando sta guardando i suoi cartoni animati preferiti. Solo in questo modo si può evitare che il piccolo associ il lettino con qualcosa di negativo, con una punizione e con la solitudine, anziché considerarlo qualcosa di sano e di piacevole. Il sonno dovrebbe quindi essere considerato come una situazione piacevole che i genitori propongono in modo naturale al proprio bambino, fin dal momento della sua nascita.

Dunque vediamo insieme quali sono i comportamenti che possono favorire un buon sonno:
trasmettere sicurezza e fiducia. Tutto quello che succede può essere previsto sia dal bambino che dai suoi genitori;
trasmettere tranquillità. Dormire  una condizione naturale dell’essere umano e deve essere presa come tale. E’ vero che a volte il sonno può dare dei problemi (a chi non è mai capitato di passare una nottataccia?), tuttavia, in genere, dopo l’uragano le acque si calmano sempre;
– i genitori devono trasmettere un unico tipo di messaggio. Bisogna prima accordarsi e poi mettere in pratica quanto si è deciso;
il sonno è un premio, non una punizione. Il lettino dove il bambino fa la nanna, deve rappresentare un luogo piacevole e sereno, non un posto dove si viene sgridati e puniti.

E voi mamme utilizzate questi comportamenti o anche a voi ogni tanto capita di mandare i bimbi a letto per punizione?!?!

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