Come stabilire la data del parto?

La medicina ancora una volta aiuta le neomamma a rispondere a una delle domande che da secoli le assillano: “Quando nascerà il mio bambino?”.

Nelle scorse settimane è stato pubblicato sul British Journal of Obstetrics and Gynaecology un articolo in cui si parla di un esame che permette di calcolare con precisione la data del parto.

Lo studio è frutto della collaborazione di tre ricercatori italiani e di tre istituti: Vincenzo Berghella della Thomas Jefferson University di Philadelphia (Usa), Gabriele Saccone dell’Università “Federico II” di Napoli e Biagio Simonetti dell’Università degli Studi del Sannio e attraverso un’approfondita ricerca riconosce a un semplice test, sinora utilizzato nei casi di parti prematuri un nuovo ruolo.

Una sonda per calcolare la data del parto

Infatti, utilizzando una sonda a ultrasuoni che misura la lunghezza della cervice uterina – una tecnica già utilizzata per prevedere la data di nascita dei figli delle neomamme che rischiano un parto prematuro – la ricerca ha stabilito che è possibile stabilire con precisione quale sarà la data del parto.

Un test molto semplice e poco invasivo per la neomamma e utile per monitorare al meglio le condizioni del feto e in grado di prevedere, con una precisione dell’85%, se il parto avverrà entro la settimana successiva.

La lunghezza della cervice uterina – che in condizioni normali misura dai 3 ai 5 centimetri prima dello studio si pensava che dopo i 9 mesi di gestazione fosse ridotta in tutte le donne.

I dati dello studio

La ricerca ha smentito questa convinzione.

Lo studio ha dimostrato che se la lunghezza della cervice scende sotto il centimetro, la possibilità di partorire entro i successivi 7 giorni aumenta dell’85%. Al contrario, se nell’imminenza del termine della gestazione il collo dell’utero risulta ancora superiore ai 3 cm, le possibilità di partorire entro una settimana sono inferiori al 40%.

Lo studio è molto importante perché può aiutare i medici a decidere se e quando indurre il travaglio in presenza di rischi per la salute di un bambino, quando quindi un taglio cesareo potrebbe essere la soluzione migliore e senza danni per il feto.