I bambini sono i più colpiti dall’epilessia. Oltre il 70 per cento dei casi di questa malattia si manifesta infatti prima del compimento dei 12 anni d’età. Prima si interviene per riconoscerla e curarla più alta è la possibilità di guarigione.
Che cos’è l’epilessia?
L’epilessia è una malattia neurologica dovuta sia ad una predisposizione genetica, sia a lesioni cerebrali. Colpisce mediamente l’1% della popolazione.
Si manifesta con crisi di vario tipo nei primi anni di vita con conseguenze negative sullo sviluppo psicomotorio e ricadute sul piano sociale.
Un terzo dei pazienti resiste al trattamento con i farmaci e di questi il 10-15% riporta una lesione cerebrale operabile (Fonte Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – Roma ).
I pregiudizi
L’epilessia ancora oggi è una malattia che spaventa. Non solo chi ne è affetto. Ma anche le persone che vivono con il malato. Provoca isolamento e discriminazione.
Eppure solo in casi particolarmente complessi le persone affette da epilessia hanno problemi invalidanti. Un malato di epilessia può invece vivere una vita regolare nella società, a scuola, a lavoro, nel tempo libero.
La neurochirurgia pediatrica
Dal 2010 ad oggi, all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù sono stati eseguiti più di 100 interventi chirurgici con una percentuale di successo pari al 70%.
Vale a dire che 7 bambini su 10 sono guariti completamente. Quanto più l’intervento è precoce, tanto più alta è la possibilità che la malattia scompaia del tutto.
Ovviamente va accertata prima di tutto l’idoneità all’intervento chirurgico.
La chirurgia dell’epilessia è indicata, infatti, solo quando l’area epilettogena – la zona del cervello responsabile delle crisi – è circoscritta e la sua asportazione non causa deficit neurologici.
Il Wada Test
I bambini candidati alla neurochirurgia vengono sottoposti a un iter pre-operatorio per la definizione dell’area da asportare con l’ausilio di sofisticati e prolungati esami video-EEG (elettroencefalogramma). Al Bambino Gesù è stata perfezionata la tecnica del Wada Test in ambito pediatrico che consente di individuare con precisione le aree cerebrali coinvolte nel linguaggio e nel movimento. Questo test agevola la rimozione delle lesioni cerebrali riducendo al minimo il margine d’errore in fase di intervento.
Alcuni consigli
Condividiamo il video tutorial che suggerisce e aiuta a gestire correttamente le crisi epilettiche di un bambino.