Gestosi, pre-eclampsia: ma sono la stessa cosa? Così sembrerebbe a un rapido sguardo su internet, invece una differenza c’è: la pre-eclampsia è una forma di gestosi, perché sotto gestosi si fanno rientrare disturbi specifici legati alla pressione.

Cos’è una gestosi?

Gestosi è un termine generico – e anche un po’ obsoleto, ma ormai è invalso – che si usa per indicare le patologie che interessano una gestante a livello della pressione, con tutte le conseguenze del caso, solitamente insorgono nel secondo trimestre, ma se prese in tempo sono curabili.

Oggi i numerosi controlli ecografici e ginecologici cui una donna si sottopone fin dalle prime settimane di gravidanza consentono una diagnosi quasi immediata di una forma di gestosi in atto, cosa che consente di intervenire subito.

Perché ogni gestosi può sì essere provocata da patologie presenti in una donna prima di restare incinta, ma è comunque strettamente legata al periodo di gravidanza, dunque passa dopo il parto. Questo in linea generale, poi ogni caso va analizzato e curato a sé.

Tutte le forme di gestosi

Man, mano che le settimane passano, i problemi che possono intervenire cambiano.

Gestosi del primo trimestre

  • Ptialismo: letteralmente, indica un eccesso di salivazione (avete presente quando state per vomitare?), che porta a forte senso di nausea e vomito.
  • Iperemesi: nausea e vomito in misura eccessiva. Questi sono due fenomeni tipici della gravidanza, soprattutto nel primo trimestre, ma sono considerati patologici quando si verificano sempre, a stomaco vuoto o dopo aver mangiato o bevuto. Sono sintomi di iperemesi l’abbondante salivazione, palpitazioni e tachicardia, bassa pressione (ipotensione). Diventa preoccupante se conduce a disidratazione e perdita di sali, perché sapete che in gravidanza è invece molto importante bere molto e avere il giusto apporto di sali minerali e vitamine.

Se dunque sentite una nausea davvero forte, pur trovandovi a inizio gravidanza, cioè nel periodo in cui è normale avere le nausee, e quel senso di vomito imminente non vi abbandona mai, impedendovi di mangiare e di bere, alzate la cornetta e prenotate una visita dalla ginecologa. Spesso, se queste patologie vengono prese sul nascere, è anche facile curarle: curando maggiormente l’alimentazione in gravidanza, e tenendo sotto controllo la pressione e il peso.

Gestosi del secondo-terzo trimestre

Quando i problemi insorgono a gravidanza inoltrata, le cose si fanno più serie ed è fondamentale intervenire prontamente, così da ridurre al minimo i rischi per il feto. Di solito i disturbi patologici del secondo-terzo trimestre sono correlati a pressione alta (ipertensione), edemi (gonfiori) e proteinuria, cioè perdita di proteine per via urinaria.

  • Pre-eclampsia: è lo stadio patologico cui arriva una donna incinta se questi sintomi non vengono curati.
  • Eclampsia:  evoluzione della pre-eclampsia, molto rischiosa, in alcuni casi estremi letale per la madre e per il bambino.

Pre-eclampsia ed eclampsia

Abbiamo avuto modo di parlarvi della pre-eclampsia in un apposito post, ripassiamo comunque quadro generale e terapie,ricordandovi che ancora oggi non si conoscono i reali motivi che scatenano questi problemi. Si parla infatti di fattori predisponenti: è più soggetta a pre-eclampsia una donna al primo figlio, obesa, fumatrice, alle prese con una gravidanza gemellare, polidramnios (eccesso di liquido amniotico), fibroma uterino (tumore benigno), età bassa (inferiore a 20 anni) o superiore a 35 anni.

La pre-eclampsia si manifesta con cefalea persistente, disturbi visivi (effetto mosche che volano), gastrite acuta, pressione alta (superiore a 150/100), forte gonfiore, con conseguente improvviso ed eccessivo aumento di peso, scarsità di urine (oliguria).

La pre-eclampsia non curata può trasformarsi in eclampsia vera e propria, i cui sintomi sono, oltre a quelli già descritti, convulsioni epilettiche che possono anche ripetersi a distanza di tempo o avvenire una di seguito all’altra.

Per ripristinare una situazione di normalità, è necessario fare uso di diuretici e farmaci che abbassano la pressione, una delle cause più frequenti del distacco di placenta, e in caso di epilessia di sedativi anticonvulsivanti. Ripetuti esami del sangue e delle urine sono d’obbligo per seguire l’andamento dei valori ematici e delle proteine. Sono raccomandati monitoraggi di cuore, polmoni e pressione arteriosa, oltre al frequente controllo del peso, per il quale una rigida dieta alimentare è necessaria.

Prevenire le gestosi

Anche se le vere cause di gestosi non sono ancora note e sembrano comunque connesse allo stato di salute, allo stile di vita e alle patologie della donna prima di restare incinta, è però possibile fare qualcosa per ridurre il rischio di insorgenza di sgradevoli patologie che fanno stare male la mamma, preoccupare il papà e soprattutto sono rischiose per il piccolo nel pancione.

Seguire una corretta alimentazione, non bere alcolici, non fumare, fare attività fisica (ottimo anche poca, ma tutti i giorni: se avete una cane è perfetto), tenersi controllate andando dalla ginecologa ed effettuando tutti gli esami che vi raccomanda sono regole molto banali, ma che possono davvero fare la differenza. In fondo dura solo 9 mesi!