La parola filastrocca deriva dal termine popolare toscano filastroccola.  Quando parliamo di filastrocca di solito intendiamo canzonette e formule cadenzate (dialogate, interrogative, narrative, ecc.) recitate dai fanciulli o dagli adulti per divertire i bambini.

Praticamente sono un’accozzaglia di sillabe, di parole, di frasi, che talvolta riproducono indefinitamente lo stesso motivo. Ricorrono, di solito, nei giochi rappresentativi delle dita, delle mani o dei piedi, oppure accompagnano il gioco del sorteggio in cui uno dei fanciulli canticchia la formula toccando a ogni sillaba o cadenza una parte del corpo o del viso dei compagni, i quali escono dal cerchio o si ritirano per subire la penitenza.

Molto spesso la filastrocca viene utilizzata per cantare la Ninna Nanna ai bambini, quel genere di cantilene che servono a far addormentare i bambini e di cui si hanno esempi presso tutti i popoli della terra. Di solito si tratta di un componimento breve con un ritmo monotono e cadenzato, quasi ad accompagnare il moto della culla.

Ed è per questo che oggi vi propongo una delle tante filastrocche dedicate alla nanna dei bambini che trovate anche sul sito Filastrocche.it. Quella che oggi vi propongo si chiama “Buonanotte alla mia cameretta” di Giusi Quarenghi e fa così:

Buonanotte alla mia cameretta
dove i sogni non vanno di fretta.
Dove cose buffe e curiose
giocano e volano silenziose.
Dove un cavallo farfallino
dondola dondola sul mio lettino.
E dove mi sono addormentato
ballando fiabe al cioccolato.

Immagini:
filastrocche.it