Non ci credete? Ebbene una ricerca condotta dal SISSA (Scuola Internazionale di Studi Avanzati) dimostrerebbe proprio questo. Lo studio è stato condotto nel reparto maternità dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine su 44 neonati di pochi giorni in buona salute.  

Proprio di ricordo di parole non si può parlare ma sembrerebbe, stando alle misurazioni dell’attività cerebrale eseguite dirigendo fasci di luce a raggi infrarossi vicino alla testa dei bimbi, che specifiche aree del cervello predisposte alla memorizzazione del linguaggio si attivino alla ripetizione  di parole con vocali simili fin dalla nascita.

Quindi neo genitori attenti a come parlate! E’ importante misurare le parole e sceglierle con accortezza fin da subito.

Magari non con i bimbi di pochi giorni, ma sicuramente a tutti i genitori è capitato ad un certo punto di accorgersi con stupore che il pargoletto, che ancora non parla, capisce perfettamente quello che gli si dice.

A partire dal secco “No!” quando si avvicina a un pericolo, piuttosto che ad esempio rendersi conto che se si nomina la pappa il pupetto improvvisamente inizia a sbavare e ad aspettarsi…la pappa per l’appunto!

Ma, se fate attenzione, questo succede anche con neonati più piccoli, di pochi mesi, che ancora non gattonano e magari prendono solo il latte.

Potreste magari cogliere uno sguardo, oppure un pianto improvviso. Del resto le risorse comunicative dei neonati non sono tantissime e anche presupponendo che le usino al meglio è necessaria una attenta osservazione

Mi fa sorridere ancora pensare a quando il mio secondo figlio ha iniziato a fissare insistentemente il papà quando sentiva il fratello dire “papààààà!!!!!”…che soddisfazione! (per il papà ovviamente).

E’ sempre un momento di illuminazione, quasi un pò scioccante,  quando, da genitori,  ci si rende conto che le teste pensanti in casa al posto di essere solo due iniziano ad essere tre, quattro o anche più.

La scienza ci avvisa…e voi siete pronti?

 

Foto: www.yourself.it