Lo avrete sentito tutti, sono notizie che gelano il sangue perchè quando si tratta di bambini è sempre sconvolgente leggere di certe tragedie, soprattutto se causate dalla errata concezione di sicurezza che si ha quando si pensa ai viaggi in auto.

La notizia è tristemente nota: nella notte di martedì in seguito ad un incidente un bimbo di non ancora quattro anni è stato sbalzato fuori dall’auto in cui viaggiava insieme ai genitori. Il piccolo, in condizioni gravissime, è morto poche ore dopo essere arrivato in ospedale. Ora i genitori, la mamma in rianimazione, il padre con diverse fratture, dovranno fare i conti con un dolore che non ha pari e, sicuramente, con il senso di colpa. Sì, perchè, pur non essendo ancora chiari i termini della vicenda pare che il piccolo non fosse legato a nessun seggiolino, ma soltanto tenuto in braccio.

Ecco un errore da non fare: spesso pensiamo che l’avere in braccio i figli possa sostituire il seggiolino o la cintura di sicurezza. Ma per quanto forte possa essere il nostro abbraccio, quanto potrebbe resistere di fronte a un improvviso impatto?

Se vi fermate un attimo a pensare arriverete certamente a capire quanto a volte si è superficiali nel pensare che “per un breve tragitto cosa vuoi che succeda? ” ” lo tengo i braccio io ed è sicuro lo stesso, ci vogliono pochi minuti di macchina  e c’è poca gente in giro

Queste ed altre sono le giustificazioni al non ottemperare a ciò che non solo è essenziale per l‘incolumità dei nostri figli, ma è anche oggetto di pesanti (fortunatamente) sanzioni.

Un’obiezione che si sente spesso dire da chi non assicura i propri figli quando viaggiano è che i piccoli proprio non ci vogliono stare seduti e passano tutto il viaggio piangendo e urlando.

Ho letto un commento di una mamma che ha scritto che preferisce viaggiare con i figli urlanti piuttosto che non poter più viaggiare con loro. Parole sacrosante e io aggiungo che è sì faticoso sopportare, soprattutto quando si guida, le urla e gli strepiti dei propri figli, ma è anche vero che anche in questo caso si gioca la dura battaglia dell’educazione.

Se cominciamo a cedere su ciò che è importantissimo per la loro salute, solo per comodità, allora avremo già perso la nostra battaglia…

Voi cosa ne pensate?

Fonte:
digilander.libero.it
notizie.it.msn.com
mammafelice.it
bimbimammaepapa.it